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Bonus ponte per famiglie: come funziona e chi può richiederlo

Il Governo introduce un bonus una tantum fino a 500 euro per sostenere i nuclei familiari durante il mese di sospensione dell’Assegno di Inclusione (ADI).

Assegno di Inclusione e Reddito di Cittadinanza

A causa dell’adozione di criteri più restrittivi da parte del Governo, il numero di percettori dell’Assegno di Inclusione (ADI) sono stati quasi dimezzati rispetto ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza.
Su questo scenario si innesta la possibilità di una nuova misura di sostegno. In risposta alla contrazione della platea beneficiaria, si è reso disponibile uno spazio finanziario sufficiente per inserire un aiuto transitorio destinato ai nuclei familiari ancora in condizioni di povertà e in possesso dei requisiti richiesti.

Il bonus ponte da 500 euro, come nasce e come funziona

Nel decreto-legge cosiddetto “Ilva”, attualmente all’esame del Senato, è stato inserito un emendamento che introduce un contributo eccezionale. Il cosiddetto “bonus ponte” è destinato a coprire il mese di sospensione che segue i diciotto mesi consecutivi di fruizione dell’ADI.
Il bonus, fino a un massimo di 500 euro, sarà erogato ai nuclei familiari interessati non appena inizia il rinnovo del beneficio. La misura viene erogata con la prima mensilità del ciclo successivo e comunque non oltre dicembre 2025.

Beneficiari, impatto economico e quadro generale dell’ADI

Secondo la relazione tecnica allegata all’emendamento, il bonus ponte coinvolgerà circa 506 mila nuclei familiari, con un impegno finanziario stimato attorno ai 234 milioni di euro. L’importo medio una tantum si attesta sui 462 euro. La platea iniziale considerata era di 533mila nuclei potenzialmente interessati dalla sospensione, ma si è tenuto conto che circa il 5% potrebbe non richiedere il rinnovo della prestazione, riducendo così il bacino effettivamente coinvolto.
Introdotto a gennaio 2024 al posto del Reddito di cittadinanza, abolito a fine 2023, l’Assegno di inclusione ha raggiunto nei primi dodici mesi circa 766 mila nuclei familiari, pari a 1,84 milioni di persone, con un importo medio di 617 euro al mese.
Nel primo trimestre del 2025 i beneficiari sono scesi a 672mila nuclei (1,57 milioni di individui), mentre l’importo medio è salito a 723 euro, grazie alle modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2025.
Nonostante l’aumento dell’assegno, il numero di percettori resta ben al di sotto dei livelli del Reddito di cittadinanza, che superava 1,3 milioni di nuclei.
Nel 2023, secondo Istat, oltre 2,2 milioni di famiglie vivevano in povertà assoluta, l’8,4% del totale. Nel 2024, il 23,1% della popolazione – circa 13,5 milioni di persone – si trovava a rischio di povertà o esclusione sociale. I tassi di grave deprivazione (4,6%) e di famiglie a bassa intensità lavorativa (9,2%) sono rimasti stabili.

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