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Credito d’imposta sulla prima casa: le novità 2025

La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti cambiamenti in materia di agevolazioni sull’acquisto della prima casa. Di seguito le novità più importanti.

Con una serie di risposte, l’Agenzia delle Entrate torna sul tema delle agevolazioni prima casa, fornendo ulteriori chiarimenti.

Le agevolazioni per la prima casa

L’Agenzia delle Entrate, nel mettere in evidenza i vantaggi previsti con l’agevolazione prima casa, fa presente che:

  • l’aliquota applicata ai fini dell’imposta di registro è del 2% anzichè al 9%;
  • se si acquista da un’impresa l’Iva è al 4% anziché al 10%;
  • le imposte ipotecarie e catastali sono fissate a 50 euro l’una nel caso di acquisto da privato, a 200 euro l’una nel caso si tratti di una compravendita da un’impresa.

Tuttavia, perché ne usufruisca, occorre che il contribuente non possieda altre abitazioni acquistate con agevolazioni prima casa, neppure nel caso in cui si tratti di case in comproprietà o in regime di comunione legale.
Si ricorda inoltre che l’agevolazione non vale nei confronti delle abitazioni delle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).  

Credito d’imposta sul riacquisto di prima casa: le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025

Una delle novità introdotte con la Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) riguarda il riacquisto di prima casa. Rispetto al passato, dal 1° gennaio 2025 il nuovo termine per rivendere la prima casa acquistata raddoppia da uno a due anni, con la precisazione che esso è valido anche per le compravendite effettuate precedentemente a questa data e per cui era ancora pendente il termine di un anno per l’alienazione.

La legge concede infatti un credito d’imposta a chi compra un’ulteriore prima casa dopo aver comprato in passato un’altra prima casa, a condizione che quest’ultima sia venduta, rispetto al nuovo acquisto, nell’anno precedente oppure nei due anni successivi. Questo credito di imposta è un credito personale di cui usufruisce il contribuente che, acquistando una seconda casa non di lusso, rivende l’immobile entro due anni. Il diritto al credito d’imposta, in questi casi, arriva fino alla concorrenza dell’imposta di registro o dell’imposta sul valore aggiunto corrisposta in relazione al precedente acquisto agevolato.

In più, l’Agenzia riconosce al contribuente il diritto al credito di imposta relativo all’imposta di registro o all’Iva pagata per il primo immobile. 

I limiti al credito d’imposta prima casa

E’ fondamentale che il credito non superi l’imposta dovuta sul nuovo acquisto.
Inoltre, qualora il contribuente non riesca a vendere entro due anni, perderà il diritto alle agevolazioni ottenuto con l’acquisto della nuova casa e, oltre a una sanzione pari al 30% dell’importo non versato, dovrà pagare anche imposte più alte nonché i relativi intessi.
In conclusione, quindi, il credito d’imposta è una grande opportunità per i contribuenti perché può essere detratto dalle imposte dovute sul nuovo acquisto immobiliare. E’ necessario però che vengano rispettate tutte le condizioni previste dalla legge.

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