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Incidenza fiscale PMI

Incidenza fiscale PMI: le imprese italiane lavorano fino a luglio per il fisco

Secondo il VII Rapporto “Comune che vai fisco che trovi” di CNA, l’incidenza fiscale PMI nel 2024 si attesta al 52,3% medio nazionale. Bolzano è la città più favorevole con TTR al 46,3% e Tax Free Day il 17 giugno, mentre il Molise guida la classifica negativa con un TTR al 54,6%.

Come si calcola l’incidenza fiscale PMI: Total Tax Rate e Tax Free Day

Il report CNA utilizza due indicatori chiave per misurare il peso del fisco sulle piccole imprese: il Total Tax Rate (TTR) e il Tax Free Day (TFD). Il primo esprime in percentuale la quota di reddito destinata a imposte e contributi, il secondo indica il giorno dell’anno in cui l’imprenditore smette di lavorare “per il fisco” e inizia a produrre reddito per sé.

La rilevazione si fonda su un’impresa “tipo”: un’azienda individuale artigiana con laboratorio e negozio di proprietà per un valore complessivo di 500.000 euro, 5 dipendenti (4 operai e 1 impiegato), ricavi per 431.000 euro e reddito d’impresa pari a 50.000 euro. Nel calcolo confluiscono tributi nazionali (IRPEF, IVS), regionali e comunali (addizionali, IMU, TARI), offrendo così una misura più realistica rispetto alla semplice pressione fiscale ISTAT.

Pressione fiscale in Italia: vent’anni di alti e bassi

Negli ultimi vent’anni la pressione fiscale complessiva è passata dal 39,1% del 2005 al 43,4% del 2013, per poi scendere fino al 41,4% nel 2023 e risalire al 42,6% nel 2024. Eppure, il dato medio non fotografa la realtà delle PMI, che subiscono forti divari territoriali dovuti a tributi locali e valori catastali.

Dal 2011 al 2012 il TTR delle piccole imprese è balzato di 5,5 punti percentuali a causa del passaggio da ICI a IMU, mentre dal 2019 al 2024 si è registrata una riduzione media di 8,3 punti, grazie soprattutto alla deducibilità integrale dell’IMU e all’abolizione dell’IRAP per le persone fisiche. Nel 2024, il TTR medio nazionale è del 52,3%, corrispondente a un Tax Free Day al 9 luglio: da quella data in poi l’imprenditore inizia a guadagnare per sé.

La geografia del fisco: Bolzano al vertice, Molise e grandi città in coda

Le differenze territoriali nel 2024 restano marcate. A livello regionale, il Trentino-Alto Adige registra il TTR più basso (46,7%), seguito da Valle d’Aosta (50,5%) e Friuli-Venezia Giulia (50,8%), mentre in Molise l’incidenza fiscale raggiunge il 54,6%, con un Tax Free Day oltre metà luglio.

Tra i capoluoghi di regione, Bolzano primeggia con un TTR del 46,3% e TFD al 17 giugno, seguita da Aosta e Milano (entrambe al 50,5%, TFD al 3 luglio). In fondo alla classifica compaiono tre grandi metropoli: Firenze, Napoli e Bologna, tutte con un TTR oltre il 54% e un TFD rispettivamente al 17, 19 e 23 luglio.

Il dettaglio provinciale conferma lo stesso quadro: i comuni con valori catastali elevati e alta tassazione immobiliare, come Vercelli, Salerno e Agrigento, gravano sulle imprese con TTR fino al 57,4%, ben oltre la media nazionale.

Il VII Rapporto CNA mette in evidenza come l’incidenza fiscale PMI resti un fattore cruciale per la competitività. Se da un lato l’abolizione dell’IRAP e la deducibilità integrale dell’IMU hanno alleggerito il peso fiscale, dall’altro persistono profonde asimmetrie territoriali. Bolzano rappresenta un modello virtuoso, mentre molte città metropolitane continuano a penalizzare gli imprenditori con carichi insostenibili. La sfida per il legislatore resta quella di ridurre queste disparità, semplificare il sistema e restituire margini di redditività alle PMI.

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