L’ente chiarisce modalità e tempistiche per richiedere il Bonus Mamme 2025, incentivo da 40 euro mensili, destinato alle lavoratrici con almeno due figli. Per il prossimo anno, la Manovra 2026 conferma la misura e innalza l’importo a 60 euro.
Arrivano le istruzioni operative dell’Inps per accedere al Bonus Mamme 2025, l’incentivo economico destinato alle madri lavoratrici con almeno due figli. Introdotto dal decreto-legge n. 95/2025 (legge 8 agosto 2025, n. 118), prevede un contributo mensile di 40 euro per ogni mese di attività lavorativa, finalizzato a sostenere la natalità e favorire la permanenza delle donne nel mercato del lavoro.
La misura è stata inserita anche nel disegno di legge della Manovra 2026 con un incremento dell’importo da 40 a 60 euro mensili.
Vediamo dunque tutti i dettagli contenuti nella circolare Inps n.139 del 28 ottobre 2025: i requisiti necessari per poter accedere all’agevolazione, le modalità di richiesta e le tempistiche di erogazione.
Requisiti per richiederlo
Il Bonus Mamme è destinato alle madri lavoratrici che rispettano specifici requisiti anagrafici, familiari e reddituali. In particolare, possono accedere all’agevolazione:
- le madri con due figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni;
- le madri con tre o più figli, di cui il più piccolo deve avere al massimo 18 anni.
Sono ammesse:
- le lavoratrici dipendenti, escluse quelle con contratti di lavoro domestico;
- le lavoratrici autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie, comprese la Gestione separata Inps e le casse professionali (ai sensi dei D.Lgs. n. 509/1994 e n. 103/1996);
- le libere professioniste iscritte a una cassa o alla Gestione separata.
Le lavoratrici madri con tre o più figli e titolari di un contratto di lavoro dipendente devono inoltre dichiarare di non avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato nei mesi in cui richiedono il contributo. Ulteriore requisito fondamentale riguarda la somma dei redditi da lavoro rilevanti ai fini fiscali nel 2025: deve essere pari o inferiore a 40.000 euro.
Rientrano nel conteggio anche i figli adottivi o in affidamento preadottivo. Il requisito relativo al numero dei figli deve essere soddisfatto alla data del 1° gennaio 2025 oppure perfezionarsi entro il 31 dicembre 2025. Una volta conseguito, resta valido per l’intero anno, salvo casi di sospensione della responsabilità genitoriale o fino al compimento dei limiti d’età indicati (10 anni per due figli, 18 anni per tre o più figli).
Nel caso di nascita del secondo o successivo figlio durante il 2025, il bonus decorre dal mese di nascita. Non comportano decadenza dal diritto l’eventuale decesso del minore o l’affidamento esclusivo al padre. Ai fini del riconoscimento non rilevano i figli per i quali sia cessata la responsabilità genitoriale.
Modalità e termini di presentazione della domanda
Le domande devono essere presentate entro 40 giorni dalla pubblicazione della circolare Inps, quindi entro il 9 dicembre 2025. Le lavoratrici che matureranno i requisiti in un momento successivo, potranno inoltrare la richiesta entro il 31 gennaio 2026.
Il servizio per la presentazione della richiesta sarà accessibile attraverso i seguenti canali:
- il sito www.inps.it (tramite SPID di almeno livello 2, CIE 3.0, CNS o eIDAS);
- il Contact Center Inps ai numeri 803.164 (rete fissa) e 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, secondo le tariffe del proprio gestore);
- gli enti di patronato, che offrono assistenza gratuita alla compilazione.
Nella domanda è necessario indicare la modalità di pagamento prescelta.
Tempistiche di erogazione
Il bonus mamme sarà corrisposto nel mese di dicembre 2025, compatibilmente con la data di presentazione della domanda, oppure entro febbraio 2026 per le istanze presentate successivamente. L’importo massimo complessivo è di 480 euro, corrispondenti a 12 mensilità da 40 euro ciascuna. L’agevolazione è esentasse, non concorre alla formazione del reddito imponibile e non rileva ai fini Isee, configurandosi come un sostegno netto al reddito familiare destinato a rafforzare le politiche per la genitorialità e la partecipazione femminile al lavoro.





