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Aste giudiziarie immobiliari: volumi in calo del 21% nei primi tre mesi del 2025

Il trimestre del 2025 segna un’evoluzione nel comparto delle aste giudiziarie immobiliari: meno volumi, ma asset più pregiati e procedure più digitali. Roma e Milano guidano la classifica, Perugia tra le sorprese.

Aste giudiziarie immobiliari: un trimestre di transizione

Il mercato delle aste giudiziarie immobiliari ha registrato un netto ridimensionamento nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Secondo l’Osservatorio Brick di Berry, le aste residenziali che rappresentano oltre la metà delle procedure (52%) hanno subito una flessione del 21,1% nel numero di pubblicazioni. A questo si è accompagnata una diminuzione dell’8,5% nel prezzo medio base d’asta e una contrazione del 27,8% del valore complessivo.

Anche il comparto commerciale, che incide per il 20% sul totale, ha mostrato un calo del 18,4% nel numero di aste, ma in controtendenza ha visto salire il prezzo medio del 3,9%. Per tutte le altre categorie, tra cui box, capannoni e aree edificabili, pari al 24% del totale, si registra un calo del 21,5% delle aste, ma un aumento dell’8,1% nel prezzo medio.

Nonostante i numeri negativi, gli analisti non parlano di crisi. “Stiamo entrando in una fase di consolidamento strutturale, in cui gli operatori iniziano a selezionare meglio cosa e dove vendere”, afferma Chai Botta, lead infrastructure di Berry. A sostenere questa visione è anche l’aumento della qualità media degli immobili proposti, con la presenza crescente di asset di pregio o rilevanza industriale e turistica.

Cresce la vendita telematica asincrona

La trasformazione digitale sta ridisegnando il panorama delle aste immobiliari, con un’accelerazione evidente delle modalità di vendita online. La vendita asincrona telematica, in particolare, sta guadagnando terreno. Sebbene il numero assoluto di aste pubblicate sia diminuito del 12%, la sua quota percentuale sul totale è cresciuta di oltre 4 punti percentuali.

Di segno opposto la vendita sincrona mista, che perde il 23%, segnalando una preferenza netta per soluzioni digitali più flessibili e scalabili. Gli operatori sembrano orientarsi verso procedure che garantiscano maggiore efficienza, ampiezza di pubblico e contenimento dei costi.

La dinamica suggerisce che il mercato sta maturando e si orienta sempre più verso l’ottimizzazione delle operazioni, piuttosto che sul semplice incremento dei volumi.

Roma e Milano guidano, Perugia sorprende

A livello regionale, la Lombardia si conferma in testa con 3.526 aste, seguita da Sicilia (3.353) e Lazio (2.633). Ma è a livello urbano che emergono dati interessanti. Roma s’impone con 1.661procedure e un valore medio di 217.391 euro, distanziando nettamente Milano, che si ferma a 726 aste con un valore medio di 180.246 euro.

Colpisce il caso di Perugia, che sfiora le 1.000 aste e registra un valore medio di 166.932 euro, rivelando una vitalità inaspettata anche al di fuori dei grandi centri metropolitani.

Secondo gli esperti dell’Osservatorio Brick, “il primo trimestre 2025 apre una fase di selezione qualitativa, dove il focus degli operatori si sposta da volumi a margini, da quantità a valore”. L’emergere di nuovi distretti e il rafforzamento della componente digitale tracciano le coordinate di un mercato più maturo, efficiente e strategico.

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