Nel primo trimestre 2025 il credito al consumo in Italia ha registrato una crescita significativa, ma a costi più elevati rispetto alla media europea. È quanto emerge da un’analisi condotta da First Cisl. I tassi elevati e l’esplosione del “Buy now pay later” sono i segnali di una trasformazione in atto nel rapporto tra consumatori e finanziamenti.
Credito al consumo: un mercato in espansione, ma con tassi elevati
Secondo i dati elaborati dalla Fondazione Fiba di First Cisl, il volume complessivo dei finanziamenti al consumo in Italia ha segnato un incremento del 5,4% nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 162,4 a 171,1 miliardi di euro. Sono soprattutto i mutui, agevolati dal recente assestamento dei tassi d’interesse, insieme ai prestiti personali, a spingere l’espansione del comparto.
Viceversa, si osserva una lieve contrazione nei prestiti finalizzati. Nonostante la crescita complessiva del comparto, il costo dei finanziamenti in Italia rimane tra i più alti in Europa. A maggio 2025 il Taeg medio sulle nuove operazioni si è attestato al 10,18%, un dato superiore rispetto alla media dell’area euro (8,33%) e nettamente più elevato di quello registrato in paesi come la Francia (6,58%) e la Germania (8,3%).
Prestiti e mutui: l’Italia supera la media europea
L’analisi di First Cisl ha evidenziato un ulteriore aspetto rilevante. La quota di prestiti destinati al credito al consumo sul totale dei finanziamenti richiesti in Italia ha raggiunto a maggio 2025 il 19,1%. Un valore che posiziona il nostro Paese ai vertici europei, con un divario netto rispetto alla media dell’eurozona (11,2%) e agli indici registrati in Germania (9,5%) e Francia (12,7%).
Anche sul fronte dei mutui, l’Italia mostra segnali positivi, con un Taeg in lieve calo (dal 3,67% al 3,58%), in controtendenza rispetto alla media dell’area euro. Inoltre, prosegue la riduzione della rischiosità del credito, con il tasso di deterioramento dei prestiti alle famiglie che scende dallo 0,222% allo 0,207% su base annua.
Tuttavia, persistono alcune criticità territoriali, in particolare nel Mezzogiorno, dove si registrano i valori più alti. In Sicilia il tasso di deterioramento raggiunge lo 0,365%, seguita da Campania (0,332%) e Calabria (0,314%).
Tra cessione del quinto e Bnpl: cambia il volto del credito
Un altro fenomeno in crescita è rappresentato dalla cessione del quinto dello stipendio, il cui ammontare complessivo è passato da poco più di 10 miliardi nel 2011 a quasi 18,5 miliardi a fine 2024, con un incremento dell’1,3% nell’ultimo anno.
Parallelamente, si afferma con decisione il modello Buy now pay later (Bnpl), che ha registrato una crescita del 4,40% rispetto a maggio 2025, con una somma media richiesta pari a 142 euro. L’adozione di questa modalità di pagamento, inizialmente confinata all’e-commerce, si sta ora diffondendo anche nei negozi fisici, a conferma di una trasformazione profonda nelle abitudini di acquisto dei consumatori.
Il Bnpl è particolarmente diffuso tra gli under 36, che rappresentano il 47,04% delle richieste complessive di credito. A livello territoriale, la Lombardia si conferma leader nazionale per richieste digitali di credito (23,19%), seguita dal Lazio (10,46%). Quanto alle motivazioni, il finanziamento per l’acquisto di cellulari resta al primo posto, con la Lombardia ancora una volta in testa per i prestiti personali (14,70%), mentre Sicilia (14,40%) e Campania (14,37%) primeggiano nei prestiti finalizzati.