Un’inchiesta di Altroconsumo su 79 filiali bancarie italiane evidenzia gravi criticità nell’offerta dei mutui green: poca trasparenza, documentazione carente, pratiche scorrette e vincoli non legittimi. Il risparmio c’è, ma la tutela dei consumatori è ancora insufficiente.
Mutui green: solo una filiale su 79 rispetta le regole
L’Energy Efficient Mortgages Initiative (EEMI) è il progetto promosso a livello europeo che mira a incentivare l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica, attraverso l’erogazione di mutui a condizioni agevolate. Un’inchiesta, recentemente condotta da Altroconsumo in otto città italiane, solleva però dei dubbi sull’effettiva applicazione di tali condizioni da parte degli istituti bancari. L’indagine, basata su 79 visite in filiali di 11 diverse banche, rivela un panorama tutt’altro che rassicurante.
Sebbene l’82% delle offerte raccolte riguardi mutui green, soltanto in una minoranza dei casi è stata fornita la documentazione obbligatoria per legge. A ciò si aggiungono informazioni fuorvianti, condizioni legate all’apertura di conti correnti e la frequente imposizione di polizze assicurative, in palese violazione delle normative vigenti.
Sportelli bancari sotto osservazione: informazioni carenti e pratiche scorrette
Il primo nodo critico è la trasparenza. Su 68 offerte ricevute, in soli 16 casi è stato consegnato il foglio informativo previsto dalla normativa bancaria, mentre in oltre un terzo delle visite non è stato fornito neppure un preventivo personalizzato. In alcune filiali, i clienti sono stati invitati a consultare autonomamente i siti web degli istituti o strumenti di comparazione online, rinunciando così a un contatto diretto e informato con il consulente.
La Banca d’Italia, più volte intervenuta sul tema, raccomanda espressamente che la documentazione venga messa a disposizione già dal primo incontro, in formato cartaceo o altro supporto durevole, sottolineando l’importanza di una comunicazione chiara e completa. Nonostante questo, come dimostra l’eccezione di una sola filiale torinese che ha rispettato tutte le prescrizioni, la norma sembra ancora più un’aspirazione che una prassi consolidata.
Di pari passo riemerge con forza il problema delle pratiche scorrette. Nel 65% delle agenzie visitate, il rilascio del mutuo è stato presentato come subordinato all’apertura di un conto corrente presso lo stesso istituto. Un consulente, ad esempio, ha motivato tale vincolo sostenendo che “altrimenti non saprebbero dove erogare il mutuo”, affermazione che contrasta apertamente con quanto stabilito dalla normativa.
Analoga criticità riguarda le polizze assicurative: nel 43% dei casi è stata proposta in modo vincolante una copertura casa a rischio di incendio e scoppio venduta direttamente dalla banca, con costi oscillanti tra 1.300 e oltre 6.500 euro. Sebbene gli sportelli bancari possano suggerire proprie polizze, il cliente ha diritto a scegliere liberamente la soluzione più conveniente sul mercato.
Tasso più basso dello 0,30%, ma serve più tutela per i clienti
L’elemento di convenienza economica esiste, ma non colma le lacune emerse. L’inchiesta mostra che, in media, i mutui green offrono un tasso d’interesse inferiore dello 0,30% rispetto ai mutui tradizionali. In alcuni casi, la differenza risulta ancora più marcata. Per esempio, Mutuo Domus Green Under 46 di Intesa Sanpaolo presenta un Taeg dello 2,77% (con rata di 842,92 euro). Rispetto al 3,32% del corrispettivo “non green” (rata di 899,02 euro), con un risparmio mensile di oltre 50 euro.
Anche nel caso di mutui a tasso variabile, come quello proposto da Ing, il vantaggio rimane tangibile, seppur meno significativo. Tali benefici rischiano però di essere neutralizzati da comportamenti poco trasparenti e vincoli contrattuali non legittimi, che compromettono la fiducia dei consumatori.
Il mutuo green, almeno nella sua formulazione ideale, rappresenta uno strumento potente per favorire la transizione ecologica del patrimonio immobiliare europeo. Ma perché questo obiettivo si realizzi, è indispensabile che le promesse non rimangano sulla carta. Occorre che le banche aderenti garantiscano coerenza tra i principi del progetto e la loro applicazione pratica. Assicurando ai clienti una scelta davvero consapevole e libera da condizionamenti indebiti.