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Zes Unica prorogata fino al 2028: rifinanziato il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno

La Legge di Bilancio 2026 estende fino al 31 dicembre 2028 il credito d’imposta Zes Unica. Con risorse complessive pari a circa 4 miliardi di euro per il prossimo triennio, l’agevolazione rafforza il proprio ruolo strategico per le imprese che puntano su beni strumentali e sviluppo produttivo nel Mezzogiorno.

Zes Unica rifinanziata fino al 2028: risorse, territori coinvolti e obiettivi della proroga

La proroga del credito d’imposta Zes Unica fino al 31 dicembre 2028 rappresenta uno dei passaggi più rilevanti contenuti nella Legge di Bilancio 2026, confermando la volontà del legislatore di garantire stabilità e continuità a una misura ritenuta strategica per il rilancio economico del Mezzogiorno.

Introdotta originariamente dal Decreto Legge n. 124 del 2023, la Zes Unica si rivolge alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nelle regioni del Sud Italia ricomprese nella Zona Economica Speciale, ossia Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.

Dal disegno di legge di Bilancio bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato emerge uno stanziamento complessivo pari a circa 4 miliardi di euro per il periodo 2026-2028. Nel dettaglio, sono previsti 2,3 miliardi di euro per il 2026, 1 miliardo per il 2027 e 750 milioni per il 2028, risorse che si aggiungono ai 2,2 miliardi già destinati alla misura per il 2025.

Investimenti agevolabili e scadenze operative: come funziona l’accesso al credito d’imposta

Sotto il profilo operativo, la Legge di Bilancio 2026 estende il periodo agevolabile degli investimenti, ampliando in modo rilevante la finestra temporale entro cui le imprese possono maturare il credito d’imposta Zes Unica. Accanto agli investimenti già effettuati nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025, rientrano ora nell’agevolazione anche quelli che saranno realizzati tra il 1° gennaio 2026 e il 31 dicembre 2028.

Restano confermate le modalità di accesso al beneficio già note agli operatori. Per fruire del credito d’imposta nel corso del 2026, le imprese interessate dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate una comunicazione preventiva contenente l’ammontare delle spese ammissibili sostenute a partire dal 1° gennaio 2025 e di quelle che prevedono di sostenere fino al 31 dicembre 2026. Salvo modifiche in sede parlamentare, la finestra temporale per l’invio di tale comunicazione è fissata tra il 31 marzo e il 30 maggio 2026.

Gli investimenti effettivamente completati devono essere poi dichiarati, a pena di decadenza dall’agevolazione, attraverso una comunicazione integrativa da inviare tra il 3 e il 17 gennaio di ciascun anno. Ciò implica che gli investimenti realizzati nel 2026 dovranno essere rendicontati nel corso del 2027, secondo una scansione temporale ormai consolidata.

Rendicontazione e calcolo del beneficio: il ruolo chiave dell’Agenzia delle Entrate

La comunicazione integrativa assume un ruolo centrale nel processo di fruizione del credito d’imposta Zes Unica. Al suo interno deve essere indicato l’ammontare del credito maturato in relazione agli investimenti effettivamente realizzati, per i quali le imprese devono essere in possesso delle fatture elettroniche e degli estremi delle certificazioni previste dal decreto del 17 maggio 2024 del Ministro per gli Affari europei. L’importo degli investimenti dichiarati non può in ogni caso superare quello indicato nella comunicazione preventiva, pena l’esclusione totale o parziale dal beneficio.

Un ulteriore elemento di attenzione riguarda la determinazione dell’importo effettivamente fruibile. Ogni beneficiario potrà utilizzare un credito d’imposta pari a quello risultante dalla comunicazione integrativa, moltiplicato per la percentuale che l’Agenzia delle Entrate renderà nota annualmente con un apposito provvedimento. Tale meccanismo consente di calibrare l’agevolazione in funzione delle risorse disponibili, garantendo il rispetto dei limiti di spesa fissati dal legislatore.

I modelli di comunicazione e le modalità di trasmissione telematica saranno definiti direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che dovrà emanare un provvedimento entro 30 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2026.

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