Dopo diversi rinvii e mesi di attesa a causa di un lungo confronto tra Governo e Regioni, il bonus animali domestici viene confermato per il 2025 e anche il 2026. Non sarà accessibile a tutti: la platea dei beneficiari è delimitata da limiti anagrafici e di reddito.
Nell’ambito della vasta politica dei bonus – nati per supportare le famiglie nell’attuale fase di grandi cambiamenti e forti rincari – rientra anche quello per gli animali domestici. La misura – che si traduce in una detrazione fiscale sulle spese veterinarie tracciabili sostenute nel corso dell’anno – può essere richiesta da tutti i possessori di un animale domestico regolarmente registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione, che hanno sostenuto spese veterinarie tracciabili. Oltre a sostenere i cittadini nella cura del proprio amico a 4 zampe, mira anche a contribuire al contrasto del randagismo.
Il bonus animali domestici è stato finanziato per tre anni 2024-2025-2026 con un totale di circa 750mila euro. Ogni anno avrà dunque a disposizione circa 250mila euro.
Vediamo nel dettaglio chi può beneficiare della misura, per quali animali è richiedibile e come fare a presentare la domanda.
Requisiti per richiedere il bonus animali
Per poter beneficiare delle detrazioni Irpef legate al bonus animali domestici, è necessario rispettare alcuni requisiti:
- essere residente in Italia;
- avere almeno 65 anni;
- possedere un Isee non superiore a 16.215 euro;
- avere un animale domestico regolarmente registrato presso l’anagrafe degli animali d’affezione;
- aver sostenuto spese medico-veterinarie tracciabili, documentate tramite fatture o ricevute fiscali (i pagamenti devono pertanto essere eseguiti con carte di credito o debito, carta prepagata, assegno bancario o circolare. Validi anche i bonifici).
Cos’è l’Anagrafe degli animali d’affezione
L’Anagrafe degli animali d’affezione è un registro nazionale nel quale vengono inseriti gli animali domestici, identificati con microchip, su tutto il territorio italiano. Realizzato in collaborazione con le singole amministrazioni regionali, contiene tutti i dati di ogni singolo animale – quali sesso, razza, codice identificativo del microchip, colore del manto, nome e anche tutti i riferimenti del proprietario – permettendo così di rintracciare il proprietario in caso di smarrimento. Tale registro contribuisce altresì a ridurre il rischio di abbandono.
Per i cani, l’iscrizione all’anagrafe è obbligatoria entro 60 giorni dalla nascita o entro dieci giorni dall’acquisizione. Per gatti è volontaria, fatta eccezione per la Lombardia dove l’iscrizione con microchip è diventata obbligatoria a partire dal 2020.
Categorie di animali ammissibili
Per “animali d’affezione” o “da compagnia” si intendono quegli animali “tenuti, o destinati a essere tenuti, dall’uomo per compagnia o affezione, senza fini produttivi o alimentari. Appartengono alla categoria anche gli animali impiegati in attività utili all’uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione e impiegati nella pubblicità”.
In particolare, la misura supporta le spese veterinarie sostenute per la cura di alcune categorie specifiche di animali, ovvero cani, gatti, criceti, furetti e piccoli roditori.
Non sono invece inclusi nel bonus animali domestici, quelli destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare; quelli detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole e, infine, quelli utilizzati per attività illecite.
Spese coperte nel bonus animali domestici
Ma quali spese veterinarie possono essere rimborsate? Possono essere incluse nella detrazione:
- le visite veterinarie, comprese quelle specialistiche;
- gli interventi chirurgici;
- gli esami diagnostici e di laboratorio;
- l’acquisto di farmaci con prescrizione del veterinario.
Non sono invece considerate spese detraibili quelle per l’acquisto dell’alimentazione.
Tetto di spesa e franchigia
I beneficiari della misura potranno detrarre dall’Irpef il 19% delle spese veterinarie sostenute nel corso dell’anno, oggetto della dichiarazione dei redditi. Attenzione però, oltre al tetto di spesa, pari a 550 euro, esiste anche una franchigia di 129,11 euro.
La detrazione verrà dunque applicata esclusivamente alla parte di spesa che supera il valore della franchigia e sempre entro i 550 euro. Ciò significa che l’importo massimo detraibile è pari al 19% di 420,89 euro (550 – 129,11), ovvero circa 80 euro.
È doveroso altresì specificare che, se le spese totali non superano la franchigia di 129,11 euro, non si avrà diritto ad alcuna detrazione.
Come richiedere il bonus animali
Per accedere al bonus animali domestici bisogna presentare l’apposita domanda alla propria regione di residenza, seguendo le modalità stabilite da ciascun territorio. La domanda dovrà in ogni caso contenere:
- il numero di iscrizione nella Banca Dati Nazionale, sezione SINAC (Sistema informativo nazionale degli animali da compagnia), oppure nelle banche dati regionali;
- la documentazione Isee;
- la documentazione relativa alle spese sostenute.