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UNIREC: balzo degli importi affidati a 191 miliardi di euro (+10%)

All’Annual UNIREC 2025 svelati i numeri del comparto del recupero crediti: crescono gli importi affidati in Conto Terzi (+10%), mentre sono 21 miliardi di euro (+23% rispetto al 2023) gli importi recuperati con la gestione in Conto Terzi. Il 41% delle aziende dichiara di utilizzare l’IA. Il numero medio di pratiche gestite per azienda supera, per la prima volta, quota 300 mila.

Il XV Rapporto UnirecUnione Nazionale Imprese a Tutela del Credito – offre una fotografia aggiornata di un settore industriale in evoluzione, caratterizzato da una crescente tendenza al consolidamento e all’innovazione. Proprio quest’anno il comparto si è distinto con ricavi a perimetro costante in crescita del 5% rispetto all’ultima rilevazione (per un totale di 2.559 milioni di euro). Si tratta di una industria specializzata con il 94% del fatturato complessivo che deriva dall’attività core di recupero crediti.

Il rapporto, realizzato con Nomisma, è stato presentato a Roma in occasione dell’Annual 2025 dal titolo Nuovi equilibri finanziari, IA e etica – l’impatto sul settore del credito – che ha riunito gli operatori del settore presso l’Auditorium Antonianum per approfondire le prossime tendenze.

UNIREC: record di importi affidati conto terzi

Dal Rapporto Unirec emerge in particolare una forte crescita dell’attività in Conto Terzi (C/III) che vede un +25% del numero di pratiche affidate alle aziende di gestione del credito, corrispondente ad un +10% degli importi gestiti, che salgono alla cifra record di 191 miliardi di euro (rispetto ai circa 174 miliardi del 2023). Si tratta del valore massimo registrato nel periodo di osservazione.

Molto positiva anche la dinamica della performance con gli importi recuperati che si attestano a 21 miliardi di euro, con una marcata crescita del 23% rispetto al 2023.

Più in particolare, le attività in Conto Terzi si suddividono in C/III Cessionario – caso in cui l’attività di gestione è fatta per conto di un soggetto terzo che ha acquistato il credito dall’Originator, come ad esempio un fondo – che rappresenta il 62% degli importi complessivi affidati e il C/III Originator (quando il mandato di gestione viene dato direttamente da chi ha originato il credito), che raggruppa il restante 38%.

Tuttavia, nel 2024 è il C/III Originator che ha visto la maggior crescita relativa degli importi (+25% rispetto al 2023), rispetto alla crescita del solo 2% del C/III Cessionario.

La performance media complessiva del Conto Terzi si attesta all’11% e risale quindi dal 10% del 2023 tornando ai livelli del 2020-2021. Questa è trainata dal C/III Originator che riesce a recuperare quasi un quarto degli importi affidati (24%). Scende invece al 3% quella del C/III Cessionario, in ragione del fatto che spesso si tratta di pratiche difficili, oggetto di precedenti incarichi di recupero.

D’altro lato, risulta invece stabile l’attività in Conto Proprio (C/P) – ovvero quando è l’impresa stessa che gestisce il credito che ne è anche proprietaria – contraddistinta da un lieve calo negli importi gestiti (-3%) e una diminuzione più marcata nel numero di pratiche (-13%). Lo stock complessivo gestito risulta però triplicato raggiungendo un controvalore di circa 29,6 miliardi di euro a conferma di una strategia orientata verso crediti di maggiore entità e un significativo aumento del ticket medio.

Numero di addetti oltre quota 16.000

A livello di Industry, a fronte di una crescita del numero di addetti, che supera ampiamente i 16.000, aumenta più che proporzionalmente anche il numero di pratiche gestite. Emerge così la capacità delle aziende del settore, di mantenere alte le performance nonostante l’aumento dei volumi gestiti: per la prima volta, il numero medio di pratiche per azienda supera infatti quota 300.000.

Sul fronte invece della reddittività il XV Rapporto Unirec sottolinea la discesa della provvigione media[2] che ha segnato un decremento ulteriore rispetto al 4,1% del 2023, toccando il 3,9%. La marginalità delle aziende del settore sembra sempre più legata alla dimensione, con una correlazione positiva al crescere della classe di fatturato.

Il ticket medio affidato in C/III è in lieve calo rispetto al 2023, ma resta tra i più elevati di sempre nel quinquennio e supera di poco i 4 mila euro (4.135).

In termini di committenza, è stabile da anni la prevalenza del settore Bancario (che rappresenta il 61% degli importi) seguito da quello Finanziario (33%) per quanto riguarda gli importi affidati nel caso di C/III Cessionario. Anche per il C/III Originator si rafforza la netta predominanza del settore Bancario e Finanziario che insieme superano l’80% degli importi affidati.

In termini, invece, di numero di pratiche è il settore Utility e Telecomunicazione che rappresenta il 55% del totale (in crescita del 10% rispetto al 2023) del C/III Originator.

Recupero crediti: la phone collection è la modalità di lavorazione principale

La phone collection (attività di recupero a distanza e via telefono) si conferma la modalità di lavorazione dominante (83% del numero delle pratiche), con una ottima crescita delle performance anche rispetto alle pratiche recuperate.

Nel 2024 la distribuzione geografica degli affidamenti, per pratiche e importi, vede al primo posto la regione Lombardia, con il 12% delle pratiche e il 16% degli importi. Seguono il Lazio (11% degli importi), la Campania (10%) e la Sicilia (9%) e l’Emilia-Romagna (7%). In tutte e cinque le regioni principali si registra un trend di crescita degli importi affidati. In miglioramento anche le performance di recupero specialmente in Sicilia e Campania (rispettivamente 13% e 10%).

Per quanto riguarda gli importi affidati, nel 2024 si invertono complessivamente i pesi tra B2B e B2C, rispettivamente al 46% e al 54%, con il B2C che torna in leggera prevalenza. Più in particolare rispetto agli importi affidati, nel C/III Originator aumenta sensibilmente il B2C che supera l’80% mentre nel caso del C/III Cessionario si attesta al 37%.

I processi di concentrazione all’interno del settore continuano e dal Rapporto emerge che le imprese con fatturato sopra i 20 milioni di euro, pur rappresentando il 14% delle associate, generano il 74% del fatturato totale.

Recupero crediti e uso dell’AI

Il XV Rapporto Unirec indaga per la prima volta quest’anno anche l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale da parte delle aziende del settore, la gestione del cyber-risk e i canali di comunicazione con la clientela. In particolare, per quanto riguarda l’intelligenza artificiale emerge una buona conoscenza ed utilizzo con una forte concentrazione tra quelle con fatturato più elevato. È interessante notare che il 41% delle aziende intervistate dichiara di usare l’IA ma che solo il 9% lo fa da oltre due anni, mentre il 14% ha iniziato solo negli ultimi sei mesi. Le principali aree di applicazione riguardano il monitoraggio e l’analisi dei dati (86%), seguite dall’automazione dei processi e dal miglioramento dell’efficienza (83%). Nelle aziende che già adottano l’IA, gli impatti più positivi si registrano in termini di rapidità di esecuzione (94%) e controllo (88%).

“Dai dati del rapporto emerge come il settore sia in costante evoluzione, da un lato perché accoglie la spinta tecnologica verso l’innovazione, attraverso l’impiego significativo dell’IA; dall’altro in quanto continua quel progressivo processo di consolidamento, in reazione alla contrazione dei flussi di crediti non performing, che delinea nuovi equilibri sul mercato e disegna una diversa geografia dei player. Si tratta di un settore che, grazie alla sua solidità e al grado di maturità tecnica, è pronto ad accogliere le sfide e gli obiettivi che il legislatore, prima comunitario e poi nazionale, ha posto per mezzo dell’SMD”, ha dichiarato Marcello Grimaldi, Presidente di Unirec.

“Nomisma è grata e orgogliosa di aver potuto contribuire per il secondo anno allo sviluppo del Rapporto UNIREC,”- dichiara Roberto Anedda, Senior Advisor Nomisma – “favorito dalla grande disponibilità e visione prospettica dell’Associazione nel trasporre la dinamicità del settore anche nella continua evoluzione del Rapporto stesso verso uno strumento sempre più concreto di analisi e confronto, sia al servizio delle Associate che di interfaccia con il contesto più ampio nel quale le imprese si trovano ad operare e dialogare

(Fonte: comunicato stampa)

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