Nel 2024 sono aumentate le segnalazioni relative al finanziamento del terrorismo. Lo ha evidenziato il Rapporto Annuale della UIF, che ha fotografato un contesto in cui i fenomeni illeciti evolvono con crescente sofisticazione.
Allarme finanziamento terrorismo: +14,5% di segnalazioni nel 2024
Il Rapporto Annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) ha rivelato un dato preoccupante: nel 2024 le segnalazioni di operazioni sospette (SOS) legate al finanziamento del terrorismo hanno registrato un incremento del 14,5% rispetto all’anno precedente, toccando quota 340. Tuttavia, il dato si inserisce in un contesto generale di lieve contrazione: le SOS totali sono state 145.401, in calo del 3,3% rispetto al 2023.
L’aumento di segnalazioni legate al finanziamento del terrorismo conferma la necessità di rafforzare l’apparato di monitoraggio e prevenzione. Le attività della UIF nel corso del 2024 hanno puntato a perfezionare gli strumenti di analisi, in particolare con il potenziamento del sistema QUASAR e l’introduzione di nuove schede di feedback. Parallelamente, è diminuita la quota di segnalazioni considerate a basso rischio di riciclaggio, scesa dal 25% al 20%, segno di una maggiore precisione nell’individuare fenomeni meritevoli di approfondimento.
Frodi informatiche, criptoattività e gioco online nel mirino dell’UIF
Il rapporto ha evidenziato l’efficacia della collaborazione tra UIF e autorità investigative. Le SOS analizzate nel biennio 2023-24 hanno ricevuto, fino ad aprile 2025, circa 48.000 feedback positivi da parte della Guardia di Finanza e quasi 10.000 dalla Direzione Nazionale Antimafia (DNA). Anche la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha fatto ampio uso delle segnalazioni nel contesto di indagini preventive e giudiziarie.
Le forme di riciclaggio e finanziamento illecito emerse si dimostrano sempre più sofisticate e transnazionali, spesso supportate dall’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati. Particolare attenzione è stata riservata a frodi informatiche, criptoattività, furti di identità, e all’impiego di intelligenza artificiale generativa per la creazione di identità fittizie. Anche l’accesso e l’utilizzo anomalo di fondi pubblici, inclusi quelli del PNRR, è emerso come criticità, talvolta in relazione a beneficiari con profili ad alto rischio.
Un ulteriore campanello d’allarme è arrivato dal settore del gioco online e da quello dell’oro, dove le ispezioni hanno evidenziato gravi lacune nei presidi antiriciclaggio e nella consapevolezza normativa da parte degli operatori.
Verso un nuovo assetto europeo
La UIF ha sottolineato il ruolo cruciale della cooperazione internazionale tra le Financial Intelligence Unit (FIU), che sta diventando sempre più efficiente. L’intensificarsi dello scambio di informazioni ha impatti significativi sia sull’analisi finanziaria, che sul recupero di fondi di origine illecita.
L’entrata in vigore dell’Autorità antiriciclaggio europea (AMLA) e la nuova regolamentazione comunitaria delineano un futuro assetto più integrato per l’attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. In Italia, l’istituzione di una nuova Direzione presso il MEF dedicata specificamente alla supervisione sugli operatori non finanziari e ai professionisti è un passo decisivo per allinearsi agli standard europei, migliorare l’efficacia dei controlli e razionalizzare gli oneri normativi.
Il Protocollo di coordinamento siglato con la Guardia di Finanza e le nuove iniziative di partenariato pubblico-privato rappresentano ulteriori tasselli di un sistema in continua evoluzione. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la capacità del Paese di intercettare, prevenire e contrastare le minacce economico-finanziarie più insidiose, in particolare quelle connesse alla criminalità organizzata e al terrorismo.