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Dentro l’industria delle truffe del trading online: le nuove mafie digitali

Le truffe del trading online rappresentano una minaccia globale e sistemica. Dietro le promesse di facili guadagni si nascondono vere e proprie imprese criminali con call center, software dedicati e sistemi di pagamento opachi che gestiscono miliardi in tutto il mondo.

Truffe del trading: da singoli truffatori a operazioni criminali internazionali

Negli ultimi anni, le truffe del trading online si sono trasformate da operazioni improvvisate a vere e proprie industrie globali del crimine. Un recente articolo di Wired ha evidenziato che non si tratta più di singoli truffatori, ma di strutture piramidali organizzate come aziende, con manager, reparti IT, team marketing e sistemi di pagamento sofisticati. L’articolo rivela che due inchieste giornalistiche internazionali – Fraud Factory (2020) e Scam Empire (2025) – hanno svelato come questi gruppi operino su scala transnazionale con call center situati in Ucraina, Georgia, Albania, Macedonia del Nord e Israele. Il livello di organizzazione è tale da permettere ai truffatori di spostare l’intera operazione da un paese all’altro in pochi click, eludendo autorità e blocchi informatici.

I casi analizzati rivelano una regia precisa dietro queste operazioni criminali. Le piattaforme di trading fittizie attirano investitori ignari con la promessa di rendimenti alti. Dopo i primi finti profitti mostrati a video, i malintenzionati invitano le vittime a versare nuove somme. Quando quest’ultime tentano di prelevare, incontrano però ostacoli burocratici insormontabili. Nel frattempo, i fondi vengono dirottati all’estero tramite una rete di società di comodo, conti correnti intestati a prestanome e wallet di criptovalute. Un software interno consente inoltre di tracciare ogni dettaglio delle vittime, come investimenti, dati personali, interazioni telefoniche. Tutto è progettato per massimizzare il profitto.

Tecnologia e organizzazione dietro le truffe

Le truffe del trading sfruttano in modo spregiudicato le più avanzate tecnologie digitali. I call center utilizzano software VoIP per mascherare l’origine delle chiamate, CRM personalizzati per monitorare gli investitori e strumenti di automazione che integrano la raccolta dei contatti dalle landing page pubblicitarie. Secondo quanto rivelato dall’inchiesta Scam Empire, uno dei gruppi coinvolti ha delegato lo sviluppo del proprio sistema CRM a un’azienda bulgara, controllandone direttamente le funzionalità per ottimizzare il tracciamento delle vittime. Lo stesso software compare anche nel caso Fraud Factory, confermando la continuità delle tecnologie usate da diversi gruppi criminali.

La gestione dei lead è passata quindi da sistemi artigianali a piattaforme sofisticate. In passato i contatti venivano raccolti su forum o fogli Excel condivisi in chat. Oggi, i dati degli utenti vengono inviati in tempo reale tramite apposite interfacce software tra i team pubblicitari e i call center. La transizione verso un modello industriale è completa: ogni dipartimento ha ruoli precisi, dalla selezione delle vittime alla gestione dei pagamenti fraudolenti. Il tutto supportato da infrastrutture digitali agili, scalabili e pronte a reinventarsi dopo ogni blitz delle autorità.

Pagamenti opachi, riciclaggio e criptovalute

L’aspetto cardine delle truffe del trading è però la movimentazione del denaro. L’articolo spiega che una rete di fornitori di servizi di pagamento paralleli permette ai truffatori di trasferire rapidamente i fondi estorti dalle vittime verso conti irrintracciabili. Le inchieste hanno svelato l’esistenza di sistemi come “Britain Local”, che collegano i call center a conti bancari intestati a prestanome nel Regno Unito. Le commissioni trattenute da questi fornitori arrivano fino al 17%, cifre elevate, ma giustificate dall’anonimato e dalla velocità del servizio.In molti casi, questi operatori producono documenti falsi o fatture per beni inesistenti per giustificare i bonifici sospetti.

Anche le criptovalute svolgono un ruolo cruciale nel riciclaggio del denaro. Oltre a essere uno strumento di investimento fittizio per le vittime, servono a nascondere le tracce dei fondi. Le indagini coordinate da organizzazioni come OCCRP e Qurium Media Foundation mostrano come, in molti casi, le banche siano impotenti: se la vittima conferma la legittimità della transazione, ogni segnale d’allarme viene disinnescato.

La portata del fenomeno è tale che, nonostante alcuni sequestri e arresti (come quelli avvenuti in Georgia e Germania tra il 2022 e il 2024), le reti criminali continuano a prosperare. Per ogni gruppo smantellato, un altro ne prende il posto, sfruttando le stesse infrastrutture, gli stessi software e gli stessi schemi. E se un paese introduce nuove norme più restrittive, i truffatori si spostano altrove, cercando nuove “terre vergini” come i Balcani, l’Europa dell’Est o Israele.

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