Disponibile online il software “Il tuo ISA 2025 Cpb” per calcolare l’ISA e accedere alla proposta dell’Agenzia delle Entrate. Il concordato preventivo biennale introduce un nuovo rapporto tra Fisco e partite IVA, ma con importanti modifiche in arrivo per i forfettari.
Concordato preventivo biennale: cos’è e a chi si rivolge
Con l’attivazione del software “Il tuo ISA 2025 Cpb”, l’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente avviato la fase operativa del concordato preventivo biennale (Cpb) per il periodo d’imposta 2025-2026. Istituito dal decreto legislativo 13/2024, il concordato rappresenta un accordo tra Fisco e partite IVA ed è finalizzato alla previsione dell’imponibile per due anni consecutivi, in cambio di semplificazioni fiscali e minori controlli.
Possono accedervi i contribuenti che nel 2024 abbiano esercitato prevalentemente attività per cui sono approvati gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) in ambiti quali agricoltura, manifattura, servizi, professioni e commercio. Il software, nella versione 1.0.0 rilasciata il 30 aprile 2025, consente sia il calcolo dell’ISA sia la trasmissione telematica dell’adesione al concordato o della sua eventuale revoca.
Gli ISA, introdotti nel 2017 in sostituzione degli studi di settore, sintetizzano l’affidabilità fiscale del contribuente su una scala da 1 a 10, basandosi su indicatori statistico-economici. Il punteggio influisce direttamente sui benefici fiscali accessibili, tra cui la riduzione dei termini di accertamento e l’esclusione da alcuni controlli. Il concordato preventivo biennale si innesta in questa logica premiale, offrendo certezza fiscale in cambio di trasparenza e collaborazione.
Modalità di adesione: invio congiunto o trasmissione autonoma
L’adesione al concordato preventivo biennale per il biennio 2025-2026 può avvenire secondo due modalità: congiunta o autonoma. Nella prima opzione, l’adesione viene trasmessa insieme alla dichiarazione dei redditi e ai modelli ISA. In tal caso, è necessario anticipare i tempi rispetto al termine ultimo del 31 ottobre per la dichiarazione dei redditi 2025, poiché la scadenza per il concordato è fissata al 30 settembre 2025. Nel modello Cpb, il contribuente dovrà comunicare reddito e valore della produzione netta Irap relativi al 2024, e indicare quelli previsti per il 2025 e 2026.
Nella modalità autonoma, invece, l’adesione viene inviata separatamente insieme al solo frontespizio del modello Redditi, tramite il consueto canale telematico. A questo scopo, l’agenzia ha introdotto un’apposita casella “Comunicazione Cpb” nel frontespizio, da compilare esclusivamente in caso di invio autonomo. Entrambe le modalità consentono la revoca della proposta, sempre entro i termini stabiliti.
Forfettari esclusi e novità normative in arrivo
Uno degli aspetti più significativi della riforma riguarda i contribuenti in regime forfettario, inizialmente ammessi in via sperimentale nel primo anno (2024-2025). Il nuovo schema di decreto legislativo correttivo, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo 2025, prevede ora la loro esclusione dal concordato per il biennio 2025-2026. L’orientamento nasce dalla necessità di allineare il meccanismo del Cpb ai soli contribuenti ordinari soggetti ad ISA, in quanto i forfettari non rientrano strutturalmente nel sistema di indicatori su cui il concordato si fonda.
Il decreto correttivo prevede inoltre un rafforzamento delle funzionalità del software di calcolo e l’introduzione di ulteriori strumenti per garantire trasparenza e certezza nell’adesione al Cpb. L’obiettivo è duplice. Da un lato, aumentare la compliance spontanea dei contribuenti. Dall’altro, alleggerire la pressione fiscale e burocratica su chi si mostra affidabile e collaborativo.