Il nuovo decreto congiunto MLPS-MEF, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 278 del 29 novembre 2025, introduce modalità di rateazione più flessibili e accessibili per i debiti INPS e INAIL. Dal 1° gennaio 2025 i contribuenti in difficoltà economico-finanziaria possono diluire il pagamento fino a un massimo di 60 rate mensili, riducendo l’impatto degli oneri contributivi e accelerando il recupero delle entrate previdenziali.
Debiti INPS e INAIL: un quadro normativo per sostenere il rientro dei contribuenti
Il decreto attua l’articolo 23 della legge n. 203/2024 e inaugura un nuovo paradigma nella gestione dei debiti INPS e INAIL. La norma autorizza la rateazione per contributi, premi assicurativi e accessori di legge, purché tali somme non siano state ancora affidate agli agenti della riscossione. La finalità è duplice: semplificare il percorso di regolarizzazione per imprese e professionisti in difficoltà e ridurre i costi amministrativi per gli Istituti.
Dal 1° gennaio 2025 diventa così possibile accedere a un meccanismo di rientro più sostenibile, evitando la necessità di versare importi rilevanti in un’unica soluzione. Il decreto interviene in un contesto complesso, nel quale la tenuta finanziaria degli operatori economici può risultare compromessa da tensioni cicliche, e offre uno strumento più aderente alle loro esigenze, favorendo al tempo stesso un incasso più ordinato e tempestivo delle entrate contributive.
Durata della rateazione e condizioni per richiederla: cosa stabilisce il decreto
La nuova disciplina distingue tra debiti inferiori o pari a 500.000 euro e debiti superiori a tale soglia. Nel primo caso, in presenza di una temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria, è possibile ottenere fino a 36 rate mensili. Quando l’importo eccede i 500.001 euro, il piano può estendersi fino a 60 rate mensili, sempre previo accertamento delle difficoltà del richiedente. Questa impostazione consente di modulare la dilazione in funzione della gravità dell’esposizione debitoria, offrendo maggiore flessibilità a chi affronta oneri più rilevanti.
Particolarmente significativo è il riconoscimento della possibilità di richiedere una seconda rateazione anche in presenza di un piano già attivo, elemento che intercetta le situazioni in cui, pur avendo avviato un percorso di rientro, sopraggiungano ulteriori condizioni critiche. La domanda dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica attraverso i servizi online messi a disposizione da INPS e INAIL, mentre requisiti, modalità operative, criteri di concessione e casi di revoca saranno definiti dagli Istituti entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto.
Dalla fase attuativa alle prime applicazioni: cosa cambia per i contribuenti
Le nuove regole saranno operative dal trentesimo giorno successivo all’adozione degli atti attuativi da parte di INPS e INAIL, consentendo ai contribuenti di prendere conoscenza delle procedure e adeguarsi al nuovo sistema. Per le richieste di dilazione presentate a partire dal 12 gennaio 2025, i debitori potranno domandare la rideterminazione del numero delle rate, adeguandolo alle condizioni migliorative introdotte dal decreto. Ciò significa che anche chi aveva già avviato un piano di rientro potrà beneficiare dell’ampliamento fino a 60 mensilità, ove ricorrano i requisiti previsti.
La semplificazione garantisce un vantaggio tangibile sia ai contribuenti, che possono così gestire con maggiore serenità i propri debiti INPS e INAIL, sia agli Istituti previdenziali, che vedono ridotti i costi amministrativi e accelerato il recupero delle somme dovute, evitando il ricorso alle procedure di riscossione coattiva. In un momento storico caratterizzato da crescente complessità economica, il nuovo regime di rateazione si configura come uno strumento di equilibrio tra tutela del debitore e salvaguardia delle entrate pubbliche, contribuendo a rafforzare la sostenibilità complessiva del sistema previdenziale.






