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La Bce alza i tassi d’interesse: mutui a rischio

Dopo l’aumento del 2022, la Bce ha nuovamente alzato i tassi d’interesse del credito: una mazzata per le famiglie italiane, con le rate di mutui e finanziamenti che potrebbero addirittura raddoppiare.

Bce, tassi d’interesse al 3%: aumentano le rate di mutui e prestiti

Nel corso dell’ultima riunione del consiglio direttivo, tenutasi il 2 febbraio scorso, la Bce ha nuovamente aumentato i tassi d’interesse di mezzo punto base, portandoli dal 2,5% dello scorso anno al 3%. La mossa di Francoforte, volta a contenere l’aumento dei prezzi, avrà tuttavia notevoli ripercussioni su prestiti e mutui delle famiglie italiane.

Secondo Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), nel nostro Paese le famiglie indebitate ammontano a 6,8 milioni, pari al 25% circa del totale (25,7 milioni). Di queste, oltre la metà, ossia 3,5 milioni, hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. Dopo la decisione della Banca Centrale Europea di alzare i tassi d’interesse, le rate per l’acquisto di un immobile, ma anche per altre forme di finanziamento, subiranno un aumento consistente.

“Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile d’importo compreso tra i 125 mila e i 150 mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende a un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata a salire tra i 30 e i 40 euro per effetto della decisione della Bce” si legge in una nota di Codacons. “Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Bce a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 180 e i 230 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i 2.160 e i 2.760 euro all’anno”.

Aumento dei tassi fino all’11,3% per i beni di consumo

La decisione della Banca Centrale Europea inciderà in modo significativo sulle spese mensili delle famiglie, già erose dall’inflazione. Se le rate dei vecchi mutui a tasso fisso (ossia di quelli erogati fino alla fine del 2021 o a inizio 2022) rimarranno invariate fino al termine del piano di rimborso, la situazione è ben diversa per i vecchi mutui a tasso variabile. Le rate di quest’ultimi, infatti, sono cresciute in media del 43% e con la decisione del 2 febbraio scorso potrebbero salire ancora.

Guardando invece ai nuovi mutui a tasso fisso, le rate mensili sono più che raddoppiate, passando da un interesse medio dell’1,8% a fine 2021 all’attuale 4%. La situazione è ben peggiore per i nuovi mutui a tasso variabile con l’interesse medio schizzato dallo 0,6% del 2021 al 3,4%.

Ma non finisce qui, perché anche il credito al consumo e i prestiti personali subiranno notevoli variazioni. Il tasso d’interesse per l’acquisto di beni di varia natura potrebbe infatti passare dall’8,1% del 2021 all’11,3%. Prendendo come esempio l’acquisto di un’automobile da 25 mila euro, con un finanziamento di 10 anni, il costo totale passerebbe da 37.426 euro a 42.986 euro, con una differenza complessiva di 5.560 euro. La Bce, però, ha annunciato che il costo del denaro potrebbe aumentare ancora, fino raggiungere quota 3,5%. La prossima riunione si terrà il 16 marzo. Staremo a vedere.

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