L’arrivo del nuovo anno porta con sé nuove aspettative e altrettante sfide. La manovra economica 2025, da poco in vigore, offre una serie di interventi che avranno ripercussioni significative sul settore del credito e sulle politiche finanziarie in Italia.
Buon 2025 e ben ritrovati!
Un nuovo anno è appena cominciato e parte all’insegna di numerose sfide, ma anche di altrettante opportunità che potrebbero palesarsi nel corso dei prossimi mesi.
Il 1° gennaio scorso è entrata in vigore la Legge di Bilancio 2025, approvata a fine dicembre da Camera e Senato. Le misure introdotte dalla manovra puntano a sostenere la liquidità, favorire gli investimenti e promuovere la crescita e lo sviluppo delle aziende. Tuttavia, il successo di queste iniziative dipenderà da molti fattori, compresa la capacità del sistema finanziario di tradurle in realtà.
La manovra economica prevede, infatti, importanti interventi in ambito fiscale, nonché la proroga delle garanzie statali per facilitare l’accesso al credito delle PMI. In questo senso, le banche e gli istituti finanziari saranno chiamati a un ruolo strategico nell’implementazione delle misure previste, considerato inflazione, tassi di interesse elevati e incertezze macroeconomiche che continuano a mettere a dura prova la solidità delle aziende.
L’espansione delle garanzie pubbliche rappresenta un’importante leva per mitigare il rischio di insolvenza e ampliare l’offerta creditizia. Al contempo, però, nuove normative stringenti impongono maggiore trasparenza e criteri più rigidi nella concessione dei prestiti. Un equilibrio non facile da mantenere.
Un’indagine condotta da Confcommercio ha evidenziato che la stretta del credito comporterà un peggioramento della liquidità per il 45% delle PMI italiane, soprattutto in settori come commercio, turismo e servizi. Un altro aspetto cruciale riguarda il divario territoriale nell’accesso al credito. Per riequilibrare questa disparità, la manovra prevede l’introduzione di misure fiscali da hoc per le imprese del Sud, con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo economico nelle aree meno servite dal sistema bancario.
In un contesto di grande instabilità economica, anche le politiche di gestione e recupero del credito assumono un ruolo centrale. La manovra sottolinea l’importanza di strumenti innovativi, come l’Intelligenza Artificiale e l’automazione, per gestire il rischio e ottimizzare i processi. Se da un lato, queste tecnologie offrono alle società del settore la possibilità di ridurre i costi operativi e migliorare l’efficienza, dall’altro i consumatori potrebbero beneficiare di approcci più trasparenti e meno invasivi.
La manovra economica 2025 rappresenta, quindi, un’opportunità concreta per facilitare l’accesso al credito e lo sviluppo delle PMI, ma le sfide non mancano. Garanzia pubblica e incentivi fiscali possono offrire sollievo alle imprese, ma è indispensabile che banche e istituti finanziari lavorino in sinergia con il governo per ridurre i costi e migliorare la rapidità delle erogazioni.
Un sistema finanziario più accessibile e inclusivo può rappresentare il motore di una ripresa solida e duratura. Resta da vedere se il 2025 sarà davvero l’anno in cui le imprese italiane potranno guardare al futuro con maggiore fiducia.
Alla prossima!