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Mutui: rate in discesa dopo il taglio dei tassi della Bce

La riduzione delle rate dei mutui porterà nelle tasche delle famiglie europee un risparmio compreso tra i 37 e i 200 euro. Secondo le stime della FABI, l’effetto positivo sulle rate mensili cresce progressivamente, in relazione alla durata del mutuo.

Il nuovo taglio dei tassi d’interesse, deciso lo scorso 17 aprile dalla Banca Centrale Europea, avrà un impatto significativo sull’economia europea, che com’è noto, sta affrontando una fase complessa, fatta di tensioni commerciali e nuove sfide. La nuova riduzione del costo ufficiale del credito di 25 punti base – la settima da giugno dello scorso anno – ha portato il tasso sui depositi, quello di riferimento, al 2,25% dal 2,50%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,40% dal 2,65% e quello sui prestiti marginali al 2,65% dal 2,90%.

La sforbiciata estende i suoi effetti positivi anche ai tassi di interesse applicati sui mutui: secondo un’analisi della FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani – il tasso fisso medio potrebbe arrivare presto a circa il 2,55%. Un valore ben distante dal 4% dell’anno passato.

A quanto ammonterà dunque, il risparmio sul mutuo per le famiglie europee e italiane?

Rate mutui: risparmi da 37 a oltre 200 euro

Sempre in base alle stime della FABI, l’effetto del calo dei tassi sulle rate mensili cresce progressivamente in relazione alla durata del mutuo. In termini numerici, su un prestito decennale, il risparmio è compreso tra 37 ai 182 euro, in base all’importo erogato. Su un mutuo di 30 anni invece, l’impatto è decisamente più significativo e si traduce in un risparmio di oltre i 200 euro mensili.

Entrando nel dettaglio:

  • per un mutuo ventennale di 100.000 euro si prevede una riduzione della rata di circa 76 euro al mese;
  • per un mutuo trentennale di 100.000 euro il risparmio salirebbe a 81 euro;
  • per un finanziamento da 250.000 euro su 30 anni, la rata mensile potrebbe ridursi di 203 euro, con un risparmio annuo superiore ai 2.400 euro.

Mutuo a tasso variabile nuovamente competitivo

Le prospettive per il 2025 indicano che i mutui a tasso variabile potrebbero tornare a essere competitivi e offrire vantaggi economici significativi, soprattutto se la Bce continuerà a mantenere una politica di riduzione dei tassi. Secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani – nonostante il quadro di incertezza economico e geopolitico mondiale – il tasso variabile potrebbe, nel breve termine, diventare più conveniente del fisso.

Le stime del sito di comparazione mutui, Facile.it, sui mutui a tasso variabile, calcolano una rata al di sotto dei 600 euro, su un finanziamento da 126mila euro in 25 anni. Decisamente inferiore rispetto ai 752 euro di dicembre 2023, ma ancora nettamente superiore ai 456 euro di giugno 2022.

Il ritorno della surroga

Lo scenario dinamico che stiamo vivendo, con tassi in calo e la prospettiva di una maggior competitività dei mutui a tasso variabile, sta facendo riemergere l’opportunità della surroga.

Come riporta mutuionline, le richieste di trasferimento del mutuo su un altro istituto bancario – per poter beneficiare di migliori condizioni – sono in crescita: nel 2024 le surroghe hanno rappresentato il 34,4% del totale, mentre già nei primi mesi del 2025, la percentuale è salita al 37,7%.

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