L’emendamento proposto da Fratelli d’Italia è rivolto ai lavoratori senza contributi prima del 1996 ed è vincolato alla sottoscrizione di un rapporto di lavoro subordinato, entro 6 mesi dal termine dello stage o del tirocinio.
Tra gli emendamenti alla Manovra 2026 spunta la possibilità di riscattare i periodi di stage e tirocini extracurricolari, integrandoli nel conteggio utile per il diritto alla pensione. Attualmente, tali periodi non contribuiscono né al montante contributivo, né al calcolo dell’assegno futuro. Con la nuova proposta, presentata da Fratelli d’Italia, se approvata, sarà possibile sanare anni privi di versamenti e accrescere il proprio profilo previdenziale, offrendo in prospettiva ai giovani lavoratori anche l’opportunità di anticipare l’età pensionistica.
Per poter usufruire del riscatto bisogna tuttavia soddisfare precisi requisiti. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Requisiti e costi per il riscatto
La nuova misura ricalca il meccanismo già previsto per il riscatto della laurea: consente di convertire in contributi Inps fino a 24 mesi di stage o tirocinio, anche non continuativi. Non si tratta tuttavia, di un provvedimento aperto a tutti: riguarda esclusivamente i lavoratori senza contributi prima del 1996.
È previsto inoltre un costo. Il testo dell’emendamento stabilisce la possibilità di pagare l’importo dovuto in 120 rate mensili. C’è anche un’altra clausola da rispettare: al termine dell’esperienza di tirocinio (ovvero dei 24 mesi) ed entro un massimo di 6 mesi, il beneficiario deve aver instaurato un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, o avviato un’attività autonoma con iscrizione a una gestione previdenziale obbligatoria. Senza tale requisito il riscatto non può essere attivato.
Per i lavoratori del settore privato si aggiunge un ulteriore incentivo: l’azienda può destinare i premi di produttività accumulati dal dipendente al pagamento del riscatto, con un vantaggio fiscale legato alla detassazione dei premi stessi. Un meccanismo pensato per ridurre l’onere diretto a carico del lavoratore e aumentare la convenienza dell’operazione.
Secondo alcune stime, il recupero degli anni di stage o tirocinio, unito a quello della laurea, permetterebbe di guadagnare in totale fino a 7 anni di contributi. Potrebbe altresì contribuire a incrementare il valore dell’assegno pensionistico: un dettaglio tutt’altro che trascurabile, considerato che nel prossimo futuro, gli importi potrebbero rivelarsi piuttosto esigui.
Posizione critica del Movimento 5 Stelle
La proposta non ha incontrato il favore del Movimento Cinque Stelle. “È uno specchietto per le allodole”, afferma il senatore Orfeo Mazzella, il quale evidenzia la scarsa raggiungibilità delle clausole fissate: “La difficoltà dei giovani di entrare nel mondo del lavoro è nota: mettere fra i requisiti l’obbligo di aver trovato un impiego entro sei mesi dalla fine del tirocinio la rende, nella gran parte dei casi, inapplicabile. Ma lo si capisce anche dalle coperture indicate: appena 2 milioni l’anno per tre anni. Se FdI vuole davvero fare qualcosa di concreto su questo fronte voti il nostro ddl: aboliamo gli stage gratuiti e riconosciamo tali periodi ai fini pensionistici”.





