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Pensioni: aumenta di 3 mesi l’età pensionabile, ecco le categorie escluse

La bozza della manovra 2025 introduce un aumento graduale dell’età pensionabile tra il 2027 e il 2028. Si salvano dall’adeguamento coloro che svolgono lavori gravosi o usuranti. Fino a nuovi aggiornamenti normativi, manterranno i requisiti attuali.

Il nodo pensioni torna anche quest’anno sul tavolo delle trattative per la messa a punto della manovra 2025. Dopo settimane di confronto interno alla maggioranza, sulla cosiddetta “sterilizzazione” dell’aumento dell’età pensionabile, ovvero la possibilità di bloccare o rinviare l’incremento dei requisiti di accesso alla pensione legato all’adeguamento alla speranza di vita, il Governo ha scelto la via del compromesso.

Nel Documento programmatico di bilancio (Dpb), il Ministero dell’Economia ha confermato che l’innalzamento dei requisiti scatterà, ma in maniera più graduale rispetto a quanto inizialmente previsto. Ci sarà inoltre una sterilizzazione parziale riservata alle categorie più fragili e ai lavoratori impiegati in attività ad alto rischio o con livelli elevati di stress fisico e psichico.

Incremento graduale dei requisiti anagrafici

Entrando nel dettaglio, la riforma prevede che per la generalità dei lavoratori, ovvero quelli privi dei requisiti appena citati, dal 2027 l’età di pensionamento salga di un mese, e dal 2028 di ulteriori due. L’aumento complessivo previsto sarà quindi di tre mesi, ma distribuito nell’arco di due anni. La misura, così “calmierata”, mira a contenere l’impatto sui conti pubblici – stimato in circa 3 miliardi di euro in caso di blocco totale – e allo stesso tempo ad accogliere le richieste di gradualità avanzate da sindacati e forze di maggioranza.

Il meccanismo si applicherà non solo alla pensione di vecchiaia, ma anche a tutte le prestazioni previdenziali collegate ai requisiti anagrafici. Non fa eccezione la pensione anticipata: a partire dal 2028, saranno infatti richiesti 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.

Le categorie escluse dall’aumento

Come accennato in apertura, il testo della bozza della manovra prevede esplicitamente delle esclusioni, ovvero coloro che svolgono lavori gravosi oppure usuranti, qualificati come tali dalla legge vigente. Almeno per il momento, gli appartenenti a tali categorie continueranno a beneficiare di un congelamento dell’età pensionabile. Si tratta di un bacino di lavoratori che, nel corso degli anni, è stato progressivamente ampliato attraverso diversi interventi normativi.

I lavori usuranti secondo il d.lgs. 67/2011

Nello specifico, i lavori usuranti sono identificati dal decreto legislativo n. 67 del 2011 e comprendono:

  • lavoratori notturni a turni e/o per l’intero anno;
  • addetti alla catena di montaggio.

Le mansioni gravose secondo la legge 232/2016

La Legge di Stabilità 2017 ha poi istituito una seconda categoria, quella dei lavori gravosi, che include figure professionali caratterizzate da elevata fatica fisica o da condizioni operative difficili. Tra queste si annoverano:

  • addetti alla concia di pelli e pellicce;
  • addetti ai servizi di pulizia;
  • addetti allo spostamento merci e/o facchini;
  • conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
  • conducenti treni e personale viaggiante in genere;
  • guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • infermieri o ostetriche che operano su turni;
  • maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • operai edili o manutentori di edifici;
  • operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
  • addetti all’assistenza di persone non autosufficienti.

Le ultime integrazioni

La Legge di Bilancio 2018 (n. 205/2017) ha ulteriormente esteso la platea, includendo i lavoratori marittimi, i pescatori, gli operai agricoli e siderurgici. Si tratta di categorie per le quali le condizioni di lavoro restano particolarmente logoranti, tanto da giustificare un trattamento previdenziale differenziato.

Restano esclusi i vigili urbani, per i quali scatterà invece l’aumento dell’età pensionabile. A tal proposito va ricordato che l’elenco dei lavori usuranti e gravosi non è statico, può quindi essere rivisto in sede di decreto attuativo o con futuri correttivi normativi.

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