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Privacy e cyber security, l’Autorità presenta la Relazione annuale 2017

Il 10 luglio scorso, il Garante della Privacy ha presentato in Parlamento la Relazione sull’attività svolta nel 2017. La sicurezza informatica al centro delle politiche pubbliche
Il 10 luglio scorso, il Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha presentato in Parlamento la Relazione sull’attività svolta nel 2017. Nel documento sono evidenziati i diversi fronti sui quali è stata impegnata l’Authority, oltre al rapporto sullo stato di attuazione della legislazione in materia di privacy alla luce del nuovo Regolamento Ue, per definire infine le prossime mosse da compiere. Soro ha sottolineato il carattere innovativo del GDPR, “capace di adeguare il diritto ai profondi mutamenti generati dallo sviluppo delle nuove tecnologie: la prima, anche sul piano internazionale, che tenta di inscrivere in un sistema di regole democratiche la rivoluzione digitale”.
Tra le varie cose, l’Autorità ha sottolineato come il nuovo quadro giuridico europeo miri a tutelare il patrimonio di dati dal cyber crime e altresì non invadere la riservatezza e la privacy dei cittadini. Secondo la Relazione 2017 sono 140 gli attacchi informatici che colpiscono quotidianamente il settore pubblico e privato in Italia. Dal 25 maggio infatti, data di entrata in vigore del nuovo Regolamento Ue, ad oggi, le violazioni di database sono aumentate del 500%, coinvolgendo i dati di oltre 330.000 persone. È l’effetto dell’entrata in vigore del GDPR, che obbliga tutti gli operatori a comunicare in maniera tempestiva le intrusioni informatiche. L’attività del Garante è stata finalizzata anche a tutela dei minori vittime di cyber bullismo, per il quale nella maggior parte dei casi è stato rimosso il contenuto lesivo. “D’altra parte, in un mondo dove tutto di noi sarà sempre più connesso, saremo sempre più vulnerabili” ha aggiunto Soro “perché ogni oggetto con cui veniamo a contatto può diventare il canale di accesso per un attacco informatico, per una violazione della nostra persona. Per questo è indispensabile fare della protezione dei dati una priorità delle politiche pubbliche”.
Infine, il Garante ha snocciolato un po’ di numeri a riguardo dell’attività svolta durante il 2017. Secondo la Relazione, nello scorso anno sono stati adottati 573 provvedimenti collegiali, forniti riscontri a circa 6.000 quesiti e reclami (soprattutto per marketing telefonico, credito al consumo, videosorveglianza, concessionari di pubblico servizio, recupero crediti, settore bancario e finanziario), decisi 276 ricorsi, resi 19 pareri al Governo e al Parlamento, comunicate 41 notizie di reato all’autorità giudiziaria “per mancata adozione di misure minime di sicurezza a protezione dei dati e trattamento illecito”, effettuate 275 ispezioni, contestate 589 violazioni amministrative (quasi tutte per trattamento di dati senza consenso) e riscossi 3,8 milioni di sanzioni, pari al 15% in più rispetto al 2016.

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