il magazine dedicato al mondo del credito

Cerca
Close this search box.

di:  

Credito

Sale il tasso di default e diminuiscono le richieste di credito alle imprese

Le imprese hanno dovuto fare i conti con la crescita del tasso di default, che le ha portate a fare meno richieste di credito ma di importi più alti.

Il rapporto CRIF sulle richieste di credito da parte delle imprese mostra una diminuzione delle domande nel corso del primo trimestre del 2023. Va segnalato però che, a fronte di un -3,6% delle domande, l’importo medio richiesto è salito del 27,8% per un importo medio di 146.845 euro.
La crescita del costo del denaro ha portato le imprese a fare meno richieste di prestiti, aumentando il rischio di un mancato rimborso del prestito.

La crescita del tasso di default

Dopo diversi anni il tasso di default delle imprese ha ricominciato a salire.
Questo indicatore è stato in continua diminuzione dal 2013 al 2021, passando dal 8% al 1,5%, mentre nel corso del 2022 si è assestato al 2%. Quest’ultimo periodo è stato particolarmente favorevole per le banche e per il mondo del credito in generale.

Ma cosa succederà in futuro? La crescita del tasso di default porterà le imprese, d’ora in avanti, a rimborsare i prestiti con più difficoltà. A gravare sui conti delle imprese, infatti, ci sono gli aumenti dei costi dell’energia.

Come variano le richieste di credito per settore

I volumi delle richieste di credito per settore si stanno riallineando a quelli pre-pandemia, superando i picchi riscontrati nel primo trimestre 2021. I settori che hanno avuto una maggiore variazione in questo periodo sono stati quelli dei Servizi, del Commercio e delle Costruzioni.
Il settore dei Servizi ha fatto segnare una crescita del 7,6%, la più altra in assoluto rispetto a quella di tutti gli altri settori. Il Commercio è subito dietro, con un +7,5%, confermando un aumento del bisogno di liquidità.
Il settore delle Costruzioni, beneficiando di tutta una serie di incentivi governativi (bonus facciate, superbonus 110%), ha avuto una notevole crescita con il 7,4%.
Altri settori come quello dell’Energia e delle Telecomunicazioni hanno avuto invece variazioni molto più contenute (entro il punto percentuale).

CONDIVI QUESTO ARTICOLO!

Iscriviti alla newsletter

    La tua email *

    Numero di cellulare

    Nome *

    Cognome *

    *

    *

    Inserisci sotto il seguente codice: captcha