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ABI: la cyber security è una priorità per le banche italiane

Ai primi posti nelle agende delle principali banche italiane c’è il rafforzamento della sicurezza informatica. L’80% ha attuato interventi di revisione e adeguamento in ambito cyber security

La cyber security è una priorità per le banche italiane.

Infatti, se da un lato la digitalizzazione ha conseguito un miglioramento dei processi interni e una maggiore qualità del servizio offerto, dall’altro lato i rischi legati alla sicurezza informatica si fanno sempre più rilevanti. In uno studio, curato da ABI e CIPA (Convenzione Interbancaria per l’Automazione), dal titolo “Rilevazione sull’IT nel settore bancario italiano“, è emerso che il rafforzamento della cyber security figura al primo posto nella scala delle priorità delle banche italiane per il biennio 2022-2023.

La ricerca ha coinvolto i primi 20 gruppi bancari italiani e quattro banche singole con l’obiettivo di analizzare obiettivi, benefici e criticità dovuti alla digitalizzazione. Ad ogni istituto è stato chiesto di assegnare un punteggio da 0 a 5 per indicare il livello di rilevanza dei fattori analizzati, in modo da collocarli in cinque fasce diverse: bassa, medio-bassa, media, medio-alta, alta.

Fra gli obiettivi, il rafforzamento della sicurezza informatica è risultato in fascia alta (con un punteggio di 4,3). A seguire, il miglioramento della customer experience (4,2) e l’evoluzione della piattaforma multicanale digitale (4,1). Tra gli altri, figurano anche la necessità di modernizzare i sistemi e le architetture IT (4,0), ridisegnare i modelli di business in chiave digitale (4,0), digitalizzare i processi interni (3,9) e migliorare la conoscenza del cliente (3,9).

La sicurezza informatica è al centro degli interventi e delle iniziative intraprese finora dalle banche italiane. L’80% dei soggetti coinvolti nell’indagine ha dichiarato che sta provvedendo ad adeguare i propri sistemi IT per la cyber security. Il 65% ha adeguato architetture infrastrutturali, applicative e dati, oltre alle metodologie di sviluppo. Inoltre, nove istituti bancari su dieci hanno costituito un centro di competenza IT per la trasformazione digitale e sette puntano a farlo nel biennio 2022-2024.

Infine, riguardo ai fattori cha hanno innescato il processo di trasformazione digitale, i rispondenti hanno messo al primo posto l’impatto della pandemia sull’operatività. A seguire l’evoluzione dei comportamenti digitali dei clienti e l’offerta crescente di servizi bancari digitali. E ancora, l’accelerazione dell’innovazione tecnologica, la maggiore competitività del mercato, l’evoluzione del framework normativo e la crescente pressione sugli obiettivi di efficientamento.

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