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Adempimento collaborativo: cos’è e quali sono i requisiti per essere certificatori del rischio fiscale

Con l’approvazione delle linee guida sull’adempimento collaborativo, l’Agenzia delle Entrate chiarisce i requisiti per poter diventare certificatori del rischio fiscale. Vediamo insieme quali sono.

L’Agenzia delle Entrate, attraverso il provvedimento del 10 gennaio 2025, ha approvato le linee guida per le imprese decise ad aderire al regime di adempimento collaborativo.

Il documento, suddiviso in due parti, prevede:

  • uno strumento per la gestione del rischio nell’ambito della cooperative compliance;
  • le istruzioni per costruire una mappa dei rischi e dei controlli fiscali per il settore industriale.

Adempimento collaborativo: che cos’è e a cosa serve

Con la finalità di promuovere una cooperazione rafforzata tra il Fisco e i contribuenti in possesso di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, l’istituto dell’adempimento collaborativo è stato introdotto dal D.Lgs. n. 128/2015.
L’adempimento collaborativo è destinato alle persone residenti e non residenti aventi una stabile organizzazione in Italia con un volume di affari o guadagni non inferiori ai 750 milioni di euro. Per il 2026 e il 2027 l’importo cambia, abbassandosi a 500 milioni di euro, fino ad arrivare a 100 milioni di euro dal 2028.
Il D.Lgs. n. 221/2023 e il D.Lgs. n. 108/2024 hanno poi attuato la legge delega n. 111/2023, che ha lo scopo di potenziare il regime di adempimento collaborativo attraverso misure ad hoc destinate ad allargare il numero di persone e gli effetti premiali dell’istituto.

Quali sono i requisiti per diventare certificatori

Per poter essere certificatore del rischio fiscale occorre che gli avvocati e i commercialisti siano iscritti rispettivamente all’albo del Consiglio nazionale forense e all’albo del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. E’ inoltre necessario che i professionisti in questioni appartengano all’elenco di cui sopra da almeno cinque anni, e che dispongano dei requisiti di onorabilità e professionalità.

Serve infatti che i soggetti:

  • non abbiano riportato condanne per i reati previsti dall’art. 94, comma 1, D.Lgs. n. 36/2023, per i reati di cui al Libro II, Titolo VII, Capo III e di cui all’art. 640, comma 1, c.p.;
  • non integrino le cause di esclusione di cui all’art. 94, comma 2, del D.Lgs. n. 36/2023;
  • non si trovino nelle condizioni regolate dall’art. 2382 c.c..

Per iscriversi, inoltre, il professionista deve dimostrare particolari competenze nell’ambito:

  • dei sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • dei principi contabili da applicare nel periodo della certificazione;
  • di diritto tributario. 
  

I requisiti di professionalità devono essere attestati dall’Ordine professionale di appartenenza del professionista. Ciascun ordine dovrà fare una verifica delle dichiarazioni, tenendo conto della gravità, dell’entità e della rilevanza delle fattispecie.

L’Agenzia delle Entrate offre un nuovo servizio online

Per semplificare la gestione dei documenti relativi all’istituto, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione degli aderenti e dei nuovi istanti un applicativo rinvenibile nell’area riservata del suo sito web. Il “Regime adempimento collaborativo” è un servizio grazie al quale l’utente è in grado di scaricare i modelli per compilare la mappa dei rischi e dei controlli fiscali, agevolando l’inserimento, la gestione e la consultazione dei relativi documenti.

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