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Al via il primo mercato digitale per scambiare i crediti del super ecobonus. Ecco come funziona

Facilitare ed efficientare il processo di scambio e negoziazione

Dallo scorso agosto è operativo il super ecobonus al 110%, l’agevolazione introdotta dal Decreto Rilancio che permette di godere di una detrazione, ripartita in 5 anni, a tutti coloro che effettuano interventi che riducono l’impatto ambientale degli edifici, producono un risparmio energetico e proteggono dai rischi sismici. Il provvedimento prevede, in alternativa alla fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi, o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. Quest’ultimo punto costituisce una importante novità per il mondo del credito, anche perché i soggetti che ricevono il credito (ad esempio le imprese edili) avranno, a loro volta, la facoltà di cessione, spianando così la strada a un mercato secondario del credito stesso. PwC prevede un mercato di 12-15 miliardi di euro per l’ecobonus, di cui il 20-30% transiterà sul mercato secondario.

Per agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta di credito, il leader delle informazioni creditizie CRIF, la fintech italiana pioniera nello scambio di crediti commerciali Workinvoice e la società di consulenza PwC hanno lanciato nel settembre scorso Ecobonus 110%: il primo mercato digitale in Italia dove negoziare crediti fiscali, a partire dal super ecobonus. La piattaforma è nata con un duplice obiettivo: 

  1. facilitare ed efficientare il processo di scambio e negoziazione tra le parti di tali crediti fiscali, fornendo agli utenti un servizio end to end su un unico strumento; 
  2. garantire il rispetto della compliance normativa tramite verifiche tecniche e fiscali sul credito stesso, condotte da consulenti tecnici-fiscali.

Sia la compravendita che le verifiche avverranno interamente online, garantendo tempistiche più rapide, grazie a un meccanismo di incontro tra domanda e offerta che elimina potenziali inefficienze di mercato e abbassa il livello di commissioni del servizio. “La tecnologia, adeguati presidi tecnici e sinergia con il patrimonio informativo di CRIF ne fanno una piattaforma innovativa, efficiente pensata per garantire i più evoluti presidi a beneficio degli scambi”, ha assicurato Alessandro Grandinetti, Markets and Clients Leader di PwC. Matteo Tarroni, AD e fondatore di Workinvoice, ha spiegato: “A fronte dell’opportunità creata con il varo del super ecobonus abbiamo deciso di far evolvere il nostro modello di marketplace nella direzione dei crediti fiscali, con l’obiettivo di trasformarli, anche in questo caso, in un’asset class innovativa. Per Workinvoice si tratta di un ulteriore importante passo della nostra strategia di realizzazione di servizi a valore aggiunto per banche e corporate che vogliono offrire alla propria base di clientela servizi digitali innovativi”. All’interno della piattaforma potranno operare soggetti interessati a comprare e vendere crediti, ivi comprese le banche. Tarroni ha chiarito: “Le banche potrebbero ottenere i crediti fiscali come forma di rimborso di un finanziamento. Grazie alla nostra piattaforma, una banca potrà monetizzare subito un credito fiscale e incassarlo, liberando risorse per erogare nuovi prestiti. Oppure gli istituti di credito che vogliono ridurre il loro carico fiscale potranno comprare sulla piattaforma crediti di imposta che non riescono a ottenere in altri modi. Ma ci aspettiamo che le banche lavoreranno più sulle cessioni che sugli acquisti”. Attualmente i gestori della piattaforma Ecobonus 110% stanno siglando accordi con gli istituti di crediti. “Ad alcuni di essi assegneremo un ruolo primario: non di semplice membro della piattaforma, ma di operatore che compra e vende sul mercato digitale”, ha sottolineato Tarroni.

E non finisce qui: in futuro, la piattaforma potrà essere utilizzata per la compravendita di altri crediti. “Stiamo pensando a crediti Iva, crediti Ires e altri crediti trasferibili”, ha concluso Tarroni.

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