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Bonus casa 2025, Superbonus ed Ecobonus: tutto quello che c’è da sapere e i chiarimenti dell’Ade

Dal 2025, il Bonus Casa è al 50% solo per prime case e diritti reali, il Superbonus viene ridotto, altri bonus restano intatti. La sintesi delle agevolazioni con tutti i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate.

Il 2025 ha segnato un deciso cambio di passo nell’ambito delle agevolazioni fiscali legate all’edilizia domestica. Con la Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 221) la disciplina dei bonus viene profondamente rivista, sia rispetto alle percentuali rimborsabili, sia riguardo alla platea dei beneficiari.

Da un lato c’è il Bonus Casa – altrimenti noto come bonus ristrutturazione – che continua a garantire una detrazione al 50%, ma solo in presenza di specifiche condizioni, dall’altro il Superbonus viene fortemente depotenziato. Continuano poi a esistere “indisturbati”, per tutto il 2025, il Bonus arredi e mobili e il Bonus barriere architettoniche. L’Ecobonus orienta selettivamente gli sconti fiscali sugli interventi di riqualificazione più in linea con le esigenze di sostenibilità ambientale.

Ecco una sintesi di tutte le agevolazioni in essere e i rispettivi parametri, alla luce dei chiarimenti interpretativi forniti dall’Agenzia delle Entrate, nella Circolare n. 8/E del 19 giugno 2025.

Bonus casa al 50% per il 2025

Il Bonus casa – come accennato poc’anzi – garantisce una detrazione al 50% per le spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, in presenza dei seguenti criteri:

  • essere proprietari o titolari di diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione) sull’immobile ristrutturato.
  • l’immobile deve essere o deve diventare l’abitazione principale al termine dei lavori.

La detrazione al 50% si applica anche agli interventi effettuati sulle parti comuni nei condomini e sulle pertinenze (come box o cantine).

Restano invece esclusi dalla detrazione maggiorata del 50%:

  • i familiari conviventi che sostengono le spese, se non sono titolari di un diritto reale sull’immobile;
  • gli immobili in affitto e le seconde case o case vacanze, per i quali verrà applicata l’aliquota ridotta del 36%.

Superbonus “ricalibrato”

Il tanto famigerato Superbonus, quello al 110%, ormai in via di esaurimento, conserva una residua applicabilità nel 2025, in versione “ricalibrata” al 65%. Insieme alla percentuale, si è ridotta anche la platea dei beneficiari:

  • condomini;
  • persone fisiche che realizzano interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari, anche se posseduti da un unico proprietario;
  • organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), organizzazioni di volontariato (Odv) e associazioni di promozione sociale (Aps).

In questo contesto, la nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che lo sconto fiscale viene riconosciuto a patto che, entro il 15 ottobre 2024, sia stata presentata la Cila e risulti una delibera assembleare già approvata. Per gli interventi che comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici, è necessario sia sta depositata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo. Non è quindi più possibile presentare nuove domande.

Rimane anche l’Ecobonus

Resta in vigore nel 2025 anche l’Ecobonus. Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, “i contribuenti che eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti possono detrarre una parte delle spese sostenute per i lavori dall’Irpef o dall’Ires”. Nello specifico, la detrazione è pari al 36% per le spese relative agli interventi di efficientamento energetico sostenute nel 2025. La percentuale sale al 50% in caso in cui i lavori riguardino l’abitazione principale.

Entrando nel dettaglio, i benefici fiscali sono applicabili: ai microcogeneratori (anche se alimentati da combustibili fossili), ai generatori a biomassa, alle pompe di calore ad assorbimento a gas e ai sistemi ibridi che integrano pompa di calore e caldaia a condensazione. Dall’anno in corso, non saranno più previsti incentivi per la sostituzione di impianti di riscaldamento invernale con caldaie a condensazione e con i generatori d’aria calda a condensazione, alimentati a combustibili fossili. Una restrizione del campo di applicazione, in linea con la Direttiva UE 2024/1275.

L’Ade specifica che restano comunque detraibili le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, anche se gli interventi saranno completati dopo il 1° gennaio 2025.

Bonus arredi e mobili

Il Bonus arredi e mobili non è stato toccato dai tagli della Legge di Bilancio 2025. Lo sconto fiscale rimane infatti fissato al 50%, con un tetto di spesa massima di 5mila euro, anche per le seconde case.

L’agevolazione è disponibile per tutti gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre prossimo, riguardanti mobili ed elettrodomestici nuovi, di classe non inferiore alla A per i forni, alla E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla F per i frigoriferi e i congelatori.

Bonus barriere architettoniche

Anche il Bonus barriere architettoniche rimane invariato con un sconto fiscale pari al 75% per tutto il 2025, fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui vengono eseguiti i lavori di adeguamento. La detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Bonus: previsioni per il 2026 e 2027

Come riportato da Fiscomania, con la Manovra 2025 sono stati prorogati i Bonus casa fino al 2027, con modifiche sostanziali a partire dal 2026. Per quanto riguarda l’Ecobonus e il Bonus ristrutturazioni la detrazione scenderà al 36% per i lavori sulle abitazioni principali e al 30% per gli altri immobili. Il Bonus mobili ed elettrodomestici resterà attivo solo fino a dicembre 2025. A partire dal prossimo anno, verrà infatti eliminato.

Per il momento lo scenario bonus e agevolazioni sui lavori di riqualificazione domestica è così costituito, è tuttavia possibile che nei prossimi mesi vengano presentate ulteriori novità.

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