La Cassazione ha confermato che MCC può procedere con la riscossione esattoriale diretta anche nei confronti dei fideiussori senza bisogno di un titolo esecutivo quando agisce per recuperare risorse pubbliche.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9678/2025, ha confermato la legittimità della riscossione esattoriale diretta da parte di Mediocredito Centrale (MCC) nei confronti di imprese e fideiussori, senza la necessità di un preventivo titolo esecutivo giudiziale. La pronuncia si basa su una serie di precedenti, come le sentenze n. 1005/2023 e n. 5786/2025 e si fonda sulla natura pubblicistica e privilegiata del credito sorto a seguito dell’escussione del Fondo PMI. Restano però aperte alcune criticità interpretative sul rapporto tra surroga e diritto autonomo dell’ente garante, soprattutto in relazione alla posizione dei garanti personali.
La vicenda e l’orientamento della giurisprudenza di merito
Con l’ordinanza n. 9678 del 13 aprile 2025, la Corte di Cassazione ha confermato che Mediocredito Centrale (MCC), per il tramite dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, può procedere alla riscossione coattiva delle somme pagate in qualità di garante del Fondo PMI, senza dover ottenere un titolo esecutivo giudiziale, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 46/1999.
Il caso trae origine da due finanziamenti concessi a un’impresa nel 2006 e nel 2009, garantiti sia da fideiussioni personali sia dalla garanzia pubblica. A seguito dell’inadempimento, la banca ha richiesto l’intervento del Fondo di Garanzia, che ha erogato il pagamento dovuto.
Nel 2014, MCC ha iscritto a ruolo il credito verso debitori principali e garanti, facendo notificare le relative cartelle esattoriali senza passare da un giudice. Le opposizioni dei fideiussori sono state rigettate sia in primo grado che in appello, e la Cassazione ha confermato l’orientamento.
Il credito pubblico e l’ambiguità della surroga
La Corte ha precisato che, in presenza di una garanzia pubblica, l’escussione produce la nascita di un credito privilegiato di natura pubblica, volto alla riacquisizione di risorse statali, e non alla semplice surroga nei diritti della banca. Di conseguenza, MCC può avvalersi della riscossione esattoriale diretta, in linea con un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato.
Resta però aperta una questione importante: il credito che MCC vuole recuperare è davvero un diritto proprio, di natura pubblica, oppure è semplicemente quello della banca, di cui si è fatto carico? La differenza non è solo teorica, perché incide direttamente sulla possibilità di usare la riscossione esattoriale anche contro i fideiussori.
In un ambito complesso come quello delle garanzie pubbliche alle PMI, garantire chiarezza e coerenza interpretativa è fondamentale.