Il Parlamento ha approvato in via definitiva la proposta di legge A.C. 107-B sulla “Promozione e sviluppo delle startup e delle piccole e medie imprese innovative”, introducendo importanti agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti per i privati.
Nuove agevolazioni per investimenti in startup innovative
Investire nelle startup italiane diventa più vantaggioso per i privati grazie a una serie di nuove agevolazioni fiscali che comprendono detrazioni Irpef, esenzione delle plusvalenze dalla cessione di quote e capital gain esentasse. Di recente il Parlamento ha approvato in via definitiva la proposta di legge “Promozione e sviluppo delle startup e PMI innovative”, di cui il primo firmatario è il deputato della Lega, Giulio Centemero.
“Questa legge prosegue il circolo virtuoso legato agli investimenti in equity avviato con il decreto Crescita del 2019 e la legge Capitali del 2024” ha sottolineato Centemero. “Oltre agli incentivi in startup, si innalzano i limiti del pn delle Sis e si crea il fondo di fondi di Cassa Depositi e Prestiti. Queste misure puntano a incentivare gli investimenti in startup e PMI, stimolando una nuova generazione di gestori e investitori in Italia. Cosa che in Italia finora è mancata”.
Le principali novità introdotte
La nuova normativa introduce modifiche significative per chi investe in startup e PMI innovative. L’obiettivo è quello di favorire l’attrattività degli investimenti e sostenere lo sviluppo di nuove imprese. Le misure chiave si concentrano su tre aree principali:
- detrazione Irpef: la normativa prevede una detrazione del 50% per i contribuenti che investono in startup innovative, sia direttamente che tramite fondi di investimento dedicati. Questa agevolazione, che già esisteva, è stata potenziata. Se la detrazione supera l’imposta dovuta, l’eccedenza si trasforma in un credito d’imposta utilizzabile o compensabile tramite F24. La disposizione si applica agli investimenti effettuati dal periodo di imposta successivo al 31 dicembre 2023 e comporterà un costo stimato di circa 1,8 milioni di euro per lo Stato, coperto mediante il Fondo per interventi strutturali di politica economica (Fispe);
- esenzione delle plusvalenze: le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in startup e PMI innovative da parte di persone fisiche potranno beneficiare di una detrazione del 30%. Tuttavia, non sarà più applicabile la detrazione agevolata del 50%. Per godere dell’esenzione, le partecipazioni devono essere state acquistate tra il 1° giugno 2021 e il 31 dicembre 2025 e detenute per almeno tre anni. Le PMI devono anche rispettare il regolamento europeo 651/2014, che, ad esempio, prevede che l’impresa non sia sul mercato da oltre 10 anni;
- capital gain esentasse: i redditi da capitale percepiti da persone fisiche, derivanti da investimenti in fondi o organismi collettivi che puntano su startup o PMI innovative, sono esentati dall’imposizione fiscale.
Infine, la legge innalza il limite di patrimonio netto per le Società di Investimento Semplice (Sis) da 25 a 50 milioni di euro, ampliando il numero di operatori che possono investire in PMI non quotate e in aziende in fase di avvio.
Modifiche aggiuntive introdotte dal Senato
La proposta di legge è stata presentata in data 13 ottobre 2022 ed approvata alle camere il 19 luglio 2023. Successivamente, il Senato ha apportato ulteriori modifiche per ampliare il “patrimonio destinato”, sostenendo la patrimonializzazione delle imprese italiane e rafforzando le filiere produttive e infrastrutturali.
Inoltre, per promuovere la ricerca e l’innovazione, il Ministero dell’Università definirà i criteri per l’iscrizione dei laboratori di ricerca pubblici e privati nell’Anagrafe nazionale delle ricerche entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.