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Il mercato delle transazioni NPL e l'industria del servicing in Italia

Il mercato delle transazioni NPL e l’industria del servicing in Italia

Banca IFIS ha presentato il 10 febbraio 2023 il proprio report sulle transazioni NPL e sull’industria del servicing in Italia. Di seguito i punti salienti.

Il credito deteriorato (NPL ed altro) nei bilanci bancari in Italia e nella UE

Gli indicatori prospettici delle banche significative dell’UE non forniscono indicazioni univoche.

Da un lato segnalano un aumento del rischio, come evidenziato dall’aumento dei prestiti di secondo livello a 201 miliardi di euro rispetto alla fine del 2021, dall’altro l’incidenza dei prestiti in bonis concessi è in diminuzione nel corso del 2022.

Nel contesto europeo, al terzo trimestre del 2022 l’Italia presenta un rischio prospettico superiore alla media dell’UE, sia per quanto riguarda i crediti di secondo livello sia per i crediti in bonis non recuperati.

I nuovi flussi deteriorati sono stimati in aumento nel biennio 2023/2024, anche se inferiori a quelli stimati a settembre ’22 per effetto del miglioramento delle aspettative dello scenario macroeconomico, grazie alla riduzione dei costi dell’energia, ai sussidi governativi e agli indicatori economici 2022 positivi sulle famiglie e sulle imprese italiane.

L’accelerazione delle cessioni negli ultimi mesi del 2022 ha portato l’NPE ratio al 3,5% nel terzo trimestre 2022, al di sotto dell’obiettivo EBA del 5% Nel 2023-2024 l’aumento dei flussi deteriorati sarà compensato dal continuo de-risking delle principali banche italiane.

Il mercato delle transazioni NPL e UTP

I fattori che determinano il mercato delle transazioni sugli NPL sono una combinazione di:

  • aumento dei nuovi flussi deteriorati previsti: ~56 miliardi di euro di nuovi flussi di NPE nel biennio 2023-24;
  • aumento dei tassi nel 2022: la BCE a ottobre e dicembre 2022 ha aumentato i tassi ufficiali rispettivamente di 75 e 50 punti base.

L’ammontare delle transazioni di NPE nel 2022 si è attestato a 40,2 miliardi di euro, di cui 31,6 miliardi di euro in portafogli di NPL e 8,6 miliardi di UTP, con un calo di 6,4 miliardi rispetto alle stime di settembre 2022, dovuto a cessioni di NPL e UTP rinviate al 2023, ed a NPL secondari inferiori alle attese. Le transazioni di NPL hanno rappresentato quasi il 79% dei volumi del 2022, e gli UTP hanno assorbito il restante 21%. I debitori corporate e i portafogli secured hanno rappresentato più della metà del totale transato.

L’alta incidenza di transazioni con GACS, portafogli “più freschi”, su cui c’è appetito da parte degli investitori, ha portato a un leggero aumento dei prezzi medi del 2022.

Nelle previsioni per il 2023-2024, il mercato manterrà volumi elevati, rispettivamente 40 e 33 M€, con il mercato secondario che crescerà fino a raggiungere circa il 35% degli NPL transati.

Le nuove stime transazionali per il 2023-2024 prevedono volumi elevati principalmente come conseguenza della crescita prevista dei nuovi flussi di deteriorati e della spinta del mercato secondario, che dovrebbe aumentare grazie a tre fattori concomitanti: sviluppo di piattaforme di vendita che faciliteranno le transazioni secondarie e terziarie, maggiore propensione all’acquisto da parte di piccoli investitori già parte della filiera, vendite di asset non core nei portafogli Gacs.

L’industria del credito deteriorato

  • Lo sviluppo del mercato dei crediti deteriorati ha sostenuto l’alleggerimento dei bilanci bancari, consentendo il raggiungimento dell’obiettivo EBA del 5% in 7 anni.
  • 100 investitori attivi tra il 2015 e oggi, con i primi 3 attori che hanno coperto il 27% del totale transato.
  • Banca Ifis è l’unico investitore attivo in tutti gli anni considerati.
  • Quaestio è focalizzata sul portafoglio MPS e AMCO è attiva principalmente sulle transazioni di grandi sistemi.
  • A partire dal 2023, si stima che lo stock aumenterà fino a raggiungere i 335 miliardi di euro alla fine del 2024.

I portafogli assistiti da GACS

  • Le GACS hanno concretamente supportato il de-risking delle banche italiane , con 107 miliardi di cessioni garantite.
  • Il 98% dei portafogli GACS è gestito da cinque servicer.
  • Rispetto al periodo pre-Covid, l’andamento mensile degli incassi dei portafogli con GACS mostra una dinamica di recupero mediamente inferiore.

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