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Nasce Cherry Bank e si conclude l’integrazione tra Banco delle Tre Venezie e Cherry 106

L’Assemblea degli azionisti dell’istituto di credito ha approvato la modifica dello statuto che prevede il cambio di denominazione sociale. Il CEO Giovanni Bossi: «Siamo una “human bank” fatta di persone che lavorano per le persone»

Nasce Cherry Bank S.p.A. e si completa così il processo di integrazione tra Banco delle Tre Venezie e Cherry106. L’Assemblea degli azionisti dell’istituto di credito ha approvato in seduta straordinaria alcune modifiche dello statuto, tra cui la variazione della denominazione sociale.

La nuova denominazione richiama la forte vocazione all’innovazione della nuova banca, con un’allusione al concetto di “cherry picking”, ossia alla capacità di selezionare le opportunità che creano valore per i clienti e per la Banca. A fianco del nuovo nome, è stato realizzato un ampio progetto di restyling della corporate identity, che ha visto in particolare il lancio di un nuovo sito web, online all’indirizzo www.cherrybank.it, e l’elaborazione di un nuovo marchio che, fondendo gli elementi distintivi dei pittogrammi di Cherry106 e Banco delle Tre Venezie, esprime graficamente l’unione delle due realtà in un nuovo soggetto veloce in termini di processi decisionali e di risposta al cliente.

Ultimato il trasferimento di tutte risorse che operano su Padova presso gli uffici nel Net Center, ambiente moderno che favorisce l’integrazione, restano operative le sedi di Milano e Roma e tutte le filiali: Padova, Mestre-Venezia, Treviso, Vicenza e Verona. Il rebranding di Cherry Bank rappresenta un ulteriore, importante passo nel percorso di posizionamento strategico dell’istituto. «Siamo un’impresa, ancor prima che una banca, che lavora con famiglie, imprese e imprenditori: una banca “contemporanea”, fatta di persone per le persone – commenta Giovanni Bossi, CEO di Cherry Bank – Ci piace definirci una “human bank”, che costruisce la sua crescita sul benessere di chi lavora per la Banca, le nostre “cherries”, nella convinzione che sia il primo ingrediente per instaurare una relazione positiva con il cliente e il contesto in cui operiamo. Gli investimenti più importanti che faremo avranno l’obiettivo di valorizzare il patrimonio umano del nostro istituto, che conta 165 persone. Oggi il 21% ha meno di 30 anni e il 62% meno di 40 anni: piani di welfare, qualità degli ambienti lavorativi e soprattutto formazione continua, necessaria per la nostra crescita personale e per quella del cliente, a cui non intendiamo offrire solo delle soluzioni, ma l’opportunità di fare delle scelte consapevoli».

Le sezioni del sito cherrybank.it articolano i diversi business su cui è impegnata la Banca: prodotti per i clienti privati, soluzioni di credito per le imprese, servizi di wealth management, acquisto e gestione di crediti deteriorati, acquisizione di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi e, infine, progetti legati alla sostenibilità. «Abbiamo adottato un modello di governance innovativo e sostenibile – prosegue Bossi – e stiamo progettando il nuovo headquarter della Banca, un edificio privo di barriere architettoniche e totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, che sia anche un green HUB a disposizione delle aziende. Applichiamo i criteri ESG nella definizione del merito creditizio, con l’obiettivo di supportare la crescita di quelle imprese che, nel lungo periodo, producano positività nel sistema in cui operiamo; infine, come detto, mettiamo al centro della nostra strategia le persone. Le donne, in particolare, rappresentano il 49% del personale di Cherry Bank e per il 39% ricoprono ruoli manageriali».

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