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Pagamenti online, dal 14 settembre entra in vigore la Psd2

Sabato 14 settembre trova attuazione la direttiva europea per i pagamenti digitali: l’Open Banking verrà applicato fin da subito, mentre per la Sca ci sarà da attendere ancora
Da sabato 14 settembre addio agli attuali sistemi di pagamento online, bancomat e carte di credito: arriva la Psd2 (Payment services directive 2) che apre le porte a terze parti non riferibili al settore bancario (da Amazon a Google, da Uber a Spotify) per agevolare l’utente nei pagamenti digitali. Di fatto, la Psd2 permette all’utente di autorizzare a terze parti l’accesso al proprio conto corrente e di pagare in modo veloce, senza commissioni e senza intermediari, con l’obiettivo di creare un mercato unico europeo dei pagamenti digitali.
“La direttiva” ha spiegato Donato Vadruccio, fondatore di PayDo, fintech italiana specializzata nei pagamenti istantanei “non ha penalizzato le banche, ma piuttosto ha creato un vantaggio per tutti i cittadini. Gli oneri per il sistema bancario, per mettersi in regola, sono stati enormi e questo ha rallentato i processi. Adesso è fondamentale lavorare per supportare al meglio clienti e utenti finali perché il cuore della Psd2 è proprio quello di riconoscere che sono i clienti delle banche i veri titolari dei propri dati”. La normativa  introduce l’obbligo a carico dei prestatori di servizi di pagamento di adottare requisiti tecnici e commerciali uniformi, anche allo scopo di garantire una maggior sicurezza, efficienza e competitività dei pagamenti elettronici, a vantaggio di esercenti e consumatori.

Tuttavia, a trovare applicazione immediata sarà soltanto l’Open Banking, ovvero l’accesso, dietro autorizzazione, da parte di terze parti alle informazioni dei correntisti. Dal 14 settembre le banche dovranno obbligatoriamente condividere con terze parti, se espressamente autorizzate dal cliente, le informazioni relative ai conti correnti. Per quanto riguarda invece la Sca (Strong customer authentication), ovvero il sistema di controllo per l’autenticazione e l’autorizzazione dei pagamenti digitali, bisognerà attendere ancora un po’. Infatti, la Banca d’Italia ha accolto il suggerimento dell’Eba e ha deciso di concedere più tempo agli istituti italiani per portare a termine tutti gli adeguamenti richiesti dalla normativa in tema di sicurezza.

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