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UniCredit rinuncia all’OPS su Banco BPM: il golden power frena il risiko bancario

UniCredit rinuncia a Banco BPM e ritira l’offerta pubblica di scambio lanciata nel novembre del 2024.

UniCredit ha ufficialmente ritirato l’offerta pubblica di scambio (OPS) da circa 14,6 miliardi di euro per l’acquisizione di Banco BPM, operazione che era stata lanciata lo scorso novembre e che avrebbe portato a una significativa consolidazione nel settore bancario italiano.

UniCredit-BPM, per Orcel troppa incertezza e tempi lunghi

L’elemento decisivo è stato il ricorso dello Stato italiano al golden power, strumento che ha imposto condizioni stringenti: mantenere il rapporto impieghi/depositi per cinque anni, garantire progetti di finanziamento in Italia e uscire dalla Russia entro nove mesi. Un passaggio giudicato da UniCredit «eccessivamente restrittivo», tali da rendere impossibile una piena valutazione dell’offerta da parte degli azionisti e un dialogo trasparente con il mercato.

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha annullato due delle prescrizioni, ma ha confermato l’obbligo di dismettere le attività in Russia. Parallelamente, la Commissione Europea aveva mosso critiche all’Italia definendo l’utilizzo del golden power possibile violazione delle regole UE sulla concorrenza.

La Consob, citando la sentenza del TAR e le osservazioni della Commissione europea, ha sospeso l’OPS il 22 luglio con un’ulteriore proroga di 30 giorni fino al 21 agosto. Tuttavia, UniCredit ha ritenuto che neppure questa sospensione avrebbe garantito chiarezza entro i tempi richiesti, considerando la scadenza posti già a rischio.

Il CEO Andrea Orcel ha affermato: «La continua incertezza sull’applicazione delle prescrizioni del golden power non giova né a UniCredit né ai suoi azionisti. Abbiamo quindi deciso di ritirare la nostra offerta».

Ora UniCredit potrà concentrarsi sulla sua partecipazione in Commerzbank, anche se pure su questo fronte la banca italiana si sta scontrando con ostacoli regolatori in Germania.

Per UniCredit si tratta di un’opportunità mancata

Nel comunicato stampa diffuso da UniCredit si legge: “Con riferimento all’offerta pubblica di scambio (“Offerta“) promossa ai sensi degli articoli 102 e seguenti del TUF sulla totalità delle azioni ordinarie di Banco BPM S.p.A. (“BPM“), UniCredit S.p.A. (“UniCredit“, “l’Offerente“) comunica quanto segue.

Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit annuncia il ritiro dell’offerta per Banco BPM, in quanto la condizione relativa all’autorizzazione Golden Power non è soddisfatta. Il processo di offerta è stato influenzato dalla clausola di Golden Power, insistentemente invocata dai vertici di BPM, che ha impedito a UniCredit di dialogare con gli azionisti di BPM nel modo in cui un normale processo di offerta avrebbe consentito.

I vertici di BPM hanno dunque privato i propri azionisti del dialogo che normalmente avviene durante un periodo di offerta per comprendere il valore creato dalla combinazione e determinare le condizioni che sarebbero state accettabili per andare avanti.

Pur accogliendo con favore i significativi progressi compiuti con il TAR, la DG Comp dell’Unione Europea e il Governo italiano, i tempi per una risoluzione definitiva della questione Golden Power vanno ben oltre la scadenza della nostra offerta e anche di quella della sospensione decisa oggi dalla CONSOB.

Pertanto, per fare chiarezza sulla situazione e tutelare gli interessi di UniCredit e dei nostri azionisti, abbiamo deciso di non rinunciare alla condizione del Golden Power, che non è stata soddisfatta, e di ritirare di conseguenza l’Offerta.

Si tratta di un’opportunità mancata non solo per gli stakeholder di BPM, ma anche per le comunità imprenditoriali italiane e per l’economia in generale.

UniCredit rimane convinta che il consolidamento del settore bancario italiano porterebbe benefici sia al Paese che all’Europa nel suo complesso.

L’obiettivo principale di UniCredit rimane l’esecuzione della sua vincente strategia di trasformazione, che sta dando risultati tangibili ben al di sopra delle aspettative. Le fusioni e acquisizioni rimangono uno strumento da utilizzare solo se accelerano ulteriormente tale strategia e aumentano la creazione di valore.

Pietro-Carlo Padoan, Presidente di UniCredit, ha dichiarato: “La combinazione tra UniCredit e Banco BPM avrebbe apportato un enorme valore aggiunto per tutte le parti interessate.  Il processo di offerta deviato e la continua incertezza hanno reso questa situazione insostenibile. Pertanto, oggi abbiamo ritirato la nostra offerta”.

Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, ha dichiarato: “La mia responsabilità principale è di agire nel migliore interesse di UniCredit e dei nostri azionisti. La continua incertezza sull’applicazione delle prescrizioni del Golden Power non giova a nessuno dei due. Abbiamo quindi deciso di ritirare la nostra offerta.

La strategia di UniCredit è eccellente e la sua esecuzione è sempre stata il centro della nostra attenzione. I risultati lo testimoniano. Per questo continueremo a perseguire la nostra trasformazione con la stessa energia e determinazione che ci hanno aiutato a battere i record, a consolidare la posizione di leader nel settore e – cosa più importante – a operare come partner bancario affidabile per i nostri clienti e le loro comunità”.

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