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Cribis: tassi di default in calo, UTP superano le sofferenze

Secondo l’analisi di Cribis, il rischio di credito è ai minimi storici, arrivando all’1,6% per le società di capitale e all’1,2% per le persone fisiche

Rischio di credito ai minimi storici, con un tasso di default che passa dal 2,6% all’1,6% per le società di capitale e dall’1,6% all’1,2% per le persone fisiche. È la fotografia scattata da Cribis Credit Management sull’Osservatorio NPE, in merito alla situazione del credito in Italia, riferibile all’anno scorso. Lo studio ha evidenziato un calo dei crediti deteriorati lordi nei bilanci delle banche italiane, che da 97 miliardi di euro nel 2020 passano a 88,4 miliardi nel 2021. Per la prima volta i crediti UTP hanno superato le sofferenze bancarie. Gli unlikely to pay, infatti, ammontano a 43,1 miliardi di euro, contro i 41,6 miliardi dei bad loans.

Entrando nello specifico, i crediti UTP sono particolarmente presenti nei settori più colpiti dalla crisi pandemica, come edilizia, immobiliare, turismo, intrattenimento e ristorazione. Viceversa, risultano meno presenti nel comparto farmaceutico, elettronico e petrolifero. Il 51% delle inadempienze probabili è direttamente collegabile a società di capitali e persone, il 12% a famiglie produttrici, mentre il 37% a famiglie consumatrici. Tuttavia, le cessioni che hanno coinvolto gli UTP sono soltanto il 6%, contro il 94% delle sofferenze. Per quanto riguarda, invece, le operazioni assistite da GACS, nel 2021 si registra una riduzione del 30% rispetto al 2020. Infine, crescono le cessioni di crediti Usecured rispetto ai crediti Secured.

Lo studio di Cribis compie anche un’analisi dettagliata delle procedure giudiziali. L’analisi evidenzia che nel 2021 il numero di liquidazioni giudiziali aperte è aumentato del 18,8% rispetto al 2020. Crescono anche i numeri delle altre procedure concorsuali (+11,6%) che comprendono il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa e l’amministrazione straordinaria. Inoltre, nel corso del 2021 sono state aperte 36 mila esecuzioni immobiliari e definite circa 66 mila. La durata media delle esecuzioni immobiliari è di 5,2 mesi, mentre quella delle esecuzioni mobiliari è di 8,8 mesi. “Il rischio di credito ha raggiunto minimi storici” ha commentato Alberto Sondri, Executive Director CRIBIS Credit Management. “Nei prossimi mesi andremo ad osservare l’effetto derivante dal termine delle moratorie e dall’avvio dei piani di rimborso dei crediti garantiti. Alla luce di questo riteniamo che possa verificarsi un’inversione del trend dei tassi di default”.

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