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Frodi creditizie

Frodi creditizie: nel 2022 aumentano del 20%, ma diminuiscono negli importi

L’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti d’identità di CRIF-MisterCredit analizza il fenomeno delle frodi creditizie nel 2022. Lo studio evidenzia un aumento dei casi, ma una contestuale diminuzione degli importi.

Nel 2022 le frodi creditizie sono aumentate del 20%. A dirlo sono i dati riportati da CRIF-MisterCredit nel suo Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti d’identità, da cui emerge che i casi registrati sono stati pari a 34.300, per un danno stimato in 132 milioni di euro. Sebbene rispetto all’anno precedente i numeri siano più alti, si segnala una diminuzione dell’importo medio frodato, pari a 3.850 euro (-11,3%).

Le frodi – si legge – sono in crescita ovunque, non solo in Italia. Sono in aumento del 30% negli Stati Uniti e del 23% nel Regno Unito.

Frodi creditizie e furto d’identità

Secondo lo studio, le frodi crescono perché le tecniche adottate dalle organizzazioni criminali “sono più sofisticate e difficili da rilevare”. Ad aumentare sono soprattutto quelle di importo inferiore ai 1.500 euro, che da sole rappresentano il 38,8% dei casi totali. Il trend continua inarrestabile dal 2020, arrivando a registrare un +46% nell’ultimo anno. Al contrario, diminuiscono le frodi di importo compreso tra i 5.000 e i 10.000, con un decremento dal 14% al 7,5%.

Chi sono le vittime più frequenti delle frodi e dove si trovano

I più colpiti dal fenomeno sono gli under 30% (22,9%), seguiti a distanza dalla fascia di età compresa tra i 51-60 anni (6,6%) e i 31-40enni (-5,5%).

Per quanto riguarda la collocazione geografica del problema, le regioni italiane con la più alta incidenza sono Campania, Sicilia, Lombardia e Puglia. Nonostante sia ancora molto poco diffuso il fenomeno (0,7%), il Trentino Alto Adige è il territorio in cui, rispetto all’anno precedente, si registra il maggior incremento (+17,9%).

Un dato rilevato da CRIF-MisterCredit è che nel 37,6% dei casi la scoperta della frode avviene nei primi 6 mesi, mentre aumenta del 40% quella compresa tra i 6 e 24 mesi e del 32% tra i 3 e i 4 anni. In 1 caso su 5, invece, avviene dopo più di 5 anni.

L’importanza di non condividere i dati sui social

Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF, sottolinea l’importanza di non divulgare le proprie informazioni anagrafiche e identificative sui social media, che consentono alle organizzazioni criminali di creare false identità.

Un metodo per evitare inconvenienti è quello di “Attivare un sistema di avviso per monitorare le transazioni con le carte di credito e adottare sistemi che segnalino tempestivamente l’uso improprio dei propri dati personali per richiedere finanziamenti o se tali informazioni circolano indebitamente sul web”.

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