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Il factoring internazionale registra il +20% nel primo trimestre del 2025

Il factoring internazionale registra una crescita del +20% nei primi tre mesi del 2025, confermando l’andamento positivo dell’anno precedente. E’ quanto emerge dall’Assemblea annuale di Assifact, durante la quale si è sottolineato l’importante ruolo del factoring per la liquidità delle imprese e il sostegno all’economia reale.

Nei primi tre mesi del 2025 il mercato italiano del factoring ha registrato una crescita significativa. A rivelarlo sono i dati dell’associazione italiana per il factoring (Assifact), associazione italiana per il factoring.

Il factoring internazionale traina il mercato

Il mercato italiano del factoring, pari a circa il 14% del PIL, conferma anche nel 2025 un andamento positivo.
Significativa la crescita del factoring internazionale, che comprende le operazioni in cui il cedente e/o il debitore risiedono all’estero: +20% nei primi tre mesi, con oltre 17 miliardi di euro di turnover a fonte di una crescita del turnover complessivo del factoring nel primo trimestre pari al 3,07%.

Già nel 2024 il factoring internazionale, con un turnover di quasi 73 miliardi di euro e una crescita del 13,79% sul 2023, era arrivato a rappresentare circa un quarto del mercato totale del factoring in Italia. Ora l’ulteriore accelerazione nel primo trimestre di quest’anno.

Il factoring in Italia continua a crescere

Nel 2024 il turnover complessivo degli operatori di factoring aderenti ad Assifact ha raggiunto circa 289 miliardi di euro, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente, al netto dell’operatività degli acquisti di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi che risulta in esaurimento causa di decreti legislativi che nel corso del 2024 hanno di fatto bloccato la cessione di questo tipo di crediti da imprese a banche o intermediari finanziari.

Nel 2024 il volume d’affari del factoring italiano si attestava intorno all’8% del mercato mondiale e all’11,5% di quello europeo. Stando ai dati, ad aver fatto ricorso al factoring sono state più di 32.400 imprese italiane, il 63% delle quali erano PMI. Per quanto riguarda le operazioni di Supply Chain Finance (finanziamento della catena di fornitura) si stima che si siano attestate al 10% circa del mercato totale italiano, con un turnover cumulativo pari a 28,03 miliardi di euro (+0,89% rispetto al 2023). Il turnover del factoring delle imprese fornitrici del settore pubblico, da sempre caratterizzato da persistenti ritardi nei pagamenti (anche se in miglioramento negli ultimi anni), si è attestato nel 2024 a quasi 21 miliari di euro.

Il factoring a livello internazionale

La costante crescita delle esportazioni di merci italiane ha fatto sì che aumentasse fortemente anche il factoring internazionale, unitamente alla domanda di transazioni in open account e la conseguente domanda di soluzioni agevoli per le transazioni commerciali globali.
Le operazioni riguardano spesso forniture complesse verso Paesi in via di sviluppo, nei confronti dei quali vengono adattati contratti e caratteristiche peculiari della fornitura, applicando specifiche forme di garanzia. Permane tuttavia la difficoltà dovuta alle differenze di natura legale tra i diversi Paesi, come quella relativa alle modalità per rendere opponibile la cessione al debitore e ai terzi. 
Emerge d’altra parte che la qualità del credito è molto elevata. I crediti deteriorati, infatti, sarebbero solo il 2% del totale, mentre le sofferenze sarebbero pari all’1,03%.

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