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In Italia conviene richiedere un mutuo: i tassi sono tra i più bassi d’Europa

Secondo i dati 2025, l’Italia registra sulla stipula di un mutuo tassi medi inferiori a quasi tutti i Paesi europei, rendendo l’acquisto di una casa più accessibile.

Un confronto europeo che premia l’Italia

I dati dell’European Mortgage Federation relativi al secondo trimestre 2025 mostrano che il tasso medio sui mutui in Italia si attesta al 3,19%, collocando il Paese tra quelli con i costi di finanziamento abitativo più bassi in Europa.

Questo valore è significativamente inferiore a quello registrato in diverse economie dell’Europa centrale e orientale. Ad esempio, Polonia (6,95%), Ungheria (6,69%) e Romania (5,81%) presentano tassi medi molto più elevati.
Anche in nazioni dell’Europa occidentale o centrale, come Germania (3,67%), Irlanda (3,60%), Paesi Bassi (3,50%) e Portogallo (3,39%) i mutui risultano più costosi rispetto all’Italia.
Solo Francia (3,11%), Belgio (3,08%) e Spagna (2,72%) hanno condizioni più vantaggiose rispetto a quelle del nostro Paese.

Quanto può risparmiare una famiglia italiana?

La riduzione dei tassi ha un effetto concreto sulle rate mensili e, di conseguenza, anche sul budget familiare.

Il tasso variabile medio nel 2025 si è attestato intorno al 2,68%, mentre i mutui a tasso fisso mostrano un tasso medio pari a circa 3,27%.
Con queste condizioni, la differenza tra tasso variabile e fisso è notevole: per un mutuo da 180.000 euro, la rata con tasso fisso si attesta intorno a 1.023 euro, circa 53 euro in più al mese rispetto al variabile, con un costo totale sulla durata intera sensibilmente superiore.

Queste condizioni possono rappresentare una buona opportunità per molte famiglie italiane che possono programmare l’acquisto di una casa con maggiore serenità economica.

Gli italiani preferiscono il mutuo a tasso fisso

La scelta di un mutuo a tasso variabile potrebbe rappresentare un vantaggio economico, ma la maggior parte degli italiani continua a puntare sul tasso fisso.
In un contesto di incertezza economica e finanziaria, una rata costante offre maggiore tranquillità. Tuttavia, chi è disposto ad accettare oscillazioni e guarda al rendimento sul lungo termine continua a considerare il variabile come un’opzione interessante.

Secondo le rilevazioni del gruppo Tecnocasa, nel secondo semestre del 2025 circa il 94 % delle nuove richieste di mutuo è stato a tasso fisso. La durata media dei mutui richiesti è di circa 26,8 anni, con l’82 % delle operazioni collocate nella fascia 21–30 anni.
Anche l’importo medio erogato (127.234 euro) riflette la tendenza delle famiglie a chiedere prestiti importanti, spesso per l’acquisto della prima casa (oltre il 90% delle richieste).

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