di:  

Italia fucina di NPL: 104 mld saranno venduti entro il 2017

Prezzi medi tra l’11% (consumer) e il 33% (secured).
I volumi transati superano nel primo trimestre la crescita di nuovi crediti deteriorati.
Crescono i volumi dei crediti non performing corporate, maglia nera al settore costruzioni.

Con oltre 33 miliardi di crediti deteriorati venduti nei primi 5 mesi e mezzo del 2017 – e con la chiusura del project “FINO”, che ha visto la maxi vendita di 17,7 miliardi di euro di crediti deteriorati misti da Unicredit a PIMCO e Fortress – il 2017 passerà alla storia come l’anno dell’ “esplosione delle operazioni di NPL”. Secondo le stime di Banca IFIS, racchiuse nell’esclusivo report “Market Watch NPL – The Italian Scenario”, circa 71 miliardi di euro aggiuntivi di crediti non-performing verranno venduti entro il 2017, raggiungendo così la cifra di 104 miliardi di euro di crediti distressed scambiati nel mercato italiano. Un ammontare che fa sembrare riduttivi i volumi di crediti non performing venduti nel 2015 (19,1 miliardi) e nel 2016 (17,3 miliardi).

Uno scenario nel quale andranno considerate le variabili regolamentari, che modelleranno il futuro mercato degli NPL. Le linee guida della BCE, in particolare, impatteranno positivamente sia sulla cessione dei crediti, sia sulle strategie di gestione interna degli asset, con l’obiettivo di individuare il giusto mix per ogni portafoglio.

La crescita della cartolarizzazione degli asset non-performing raggiunge un nuovo picco nella prima parte del 2017, proseguendo un trend che continua dal 2012: sono infatti 72,4 i miliardi di euro di NPL cartolarizzati nel primo trimestre 2017, con un incremento del 134% in 5 anni.

I prezzi medi dei portafogli secured (garantiti da beni o immobili) mostrano un calo drastico dopo l’impennata della fine del 2016. Nel secondo trimestre 2017 il livello di prezzo per questi asset scende al 33%, conseguenza di un incremento dell’offerta in questo segmento di mercato. Se i prezzi degli asset secured scendono, salgono invece quelli dei portafogli consumer. Il prezzo medio è intorno all’11% grazie ad un incremento della domanda e alla maggiore qualità dei crediti (e del loro patrimonio informativo).

Per far fronte ad un mole così consistente di NPL, i player internazionali continuano l’acquisizione di piattaforme di servicing ed aumentare, così, la competitività e la redditività. Nel 2017 ci sono state ben 4 operazioni di questo tipo: Bain Capital ha acquisito Heta Asset Resolution; Varde ha acquisito il 33% di Guber; KKR ha acquisito Sistemia; infine, Lindorff ha acquisito Gextra.

Il Market Watch inoltre rileva quanto di seguito:
• Nel 2017 i buyer domestici iniziano a mostrare un forte interesse per i non-performing loans italiani rispetto agli anni precedenti;
Ci sono 32,4 miliardi vicini alla chiusura, su un totale in pipeline di 70,9 miliardi;

• La crescita del PIL e la riduzione dei fallimenti hanno portato ad una progressiva stabilizzazione dei crediti di difficile esigibilità;
• I NPLs mostrano una drastica riduzione a causa delle importanti svalutazioni.

Clicca qui e scarica il Market Watch NPL

CONDIVI QUESTO ARTICOLO!

Iscriviti alla newsletter

    La tua email *

    Numero di cellulare

    Nome *

    Cognome *

    *

    *

    Inserisci sotto il seguente codice: captcha