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L’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa..

… ancora non va, mentre qualcosa va meglio. Una carrellata sugli 11 editoriali scorsi: diversi argomenti restano sul tavolo. E poi la crescita d’impiego e riconoscimento delle discipline forensi, il “serial” NPL, Fiera del Credito che veleggia verso nuovi obiettivi. Con tanti auguri a tutti.
In dicembre, e nel periodo natalizio in particolare, fin dalla notte dei tempi, prima delle tradizioni legate alle grandi religioni, si festeggia un passaggio. Quello dal momento più buio e freddo dell’inverno a “tempi migliori”, propiziando con riti e scaramanzie il rapido  giungere della primavera, la rinascita della terra e il maturare dei suoi nuovi frutti, fin qui nascosti sotto il gelo.
Con l’ultimo editoriale del 2019 vogliamo produrci anche noi in un simile esercizio, pur rimanendo sul terreno profano dei nostri interessi. In realtà, per previsioni e auspici , facendo gli opportuni scongiuri, rimandiamo magari a gennaio. Qui vi proponiamo una veloce carrellata, invece, degli argomenti trattati in questa rubrica nel corso dell’anno ormai passato.
Non l’avremmo mai detto, ma le star dell’annata sono le discipline forensi, una quasi new entry tra i nostri topic. Ne abbiamo parlato fin dal primo mese, con l’inattesa comparsa di esperti di lettura del labiale e altri professionisti nella troupe utilizzata da Peter Jackson per girare il suo film-documentario sulla Prima Guerra Mondiale (a proposito, l’avete visto? Noi no, nemmeno in locandina. Forse che in Italia si continua a boicottare la distribuzione di pellicole di qualità, che rischierebbero magari di indurre qualcuno a pensare? Mah). Abbiamo ripreso l’argomento a maggio, per presentare il nostro nuovo Expo riservato a questa nicchia. Fino a qui tutto bene: un successo e una vetrina che riallestiremo, perché il settore è indubbiamente in crescita. Come dimostra il terzo editoriale del 2019 dedicato all’argomento, che prendeva le mosse, purtroppo, dall’omicidio a Roma del carabiniere Cerciello Rega.
A pari merito si piazzano altre grandi star di questo spazio, gli NPL. Abbiamo toccato il tema a febbraio, luglio e ottobre. Prima per analizzare la proposta di direttiva europea rivolta alle banche sul punto degli accantonamenti e dell’apertura del mercato ai servicer esteri. Quindi per riflettere sulle pratiche di recupero aggressive da parte di qualche operatore, segnalate in più casi, nei confronti di famiglie e piccoli business. Infine per tirare le somme e rilevare qualche buona tendenza, ottimisti ma non troppo, sulla scia dell’annuale evento veneziano organizzato da Banca Ifis.
A marzo abbiamo chiacchierato di vigilanza privata, di questioni contrattuali e di status per gli addetti.
A settembre si salutava l’inatteso nuovo governo, con un’umile esortazione a dar seguito alle molte promesse, assicurazioni, proposte di legge e di riforma che toccano tutte le tematiche sopra elencate e altre ancora.
I tre appuntamenti rimanenti li abbiamo utilizzati per annunciare e presentare più nel dettaglio il nostro gioiellino, Fiera del Credito, alla sua seconda prova (dedicata alla sostenibilità), e lanciare un piccolo spot sulla prossima edizione, nel segno dell’innovazione. Quindi, in realtà, fin da novembre il nostro sguardo è già puntato al 2020. Non è una novità: riteniamo di essere stati in grado, fin dall’esordio della testata, di gettare un’occhiata un po’ più avanti, sulle strade da percorrere insieme.
Tiriamo le somme? Tra sicurezza, investigazioni e gestione del credito quest’anno c’è stato parecchio fermento. Soprattutto però, da parte degli operatori. I problemi e le richieste posti alla mano pubblica, nonostante le pacche sulle spalle e le dichiarazioni di principio, sono ancora quasi tutti lì. L’anno si chiude, tra l’altro, con Federpol che pochi giorni or sono ha chiesto un incontro al Governo al fine di perorare, per l’ennesima volta, le cause del tesserino ministeriale e dell’accesso regolamentato alle banche dati della pubblica amministrazione, per i detective e le agenzie d’investigazione.
Ci associamo e poniamo anche noi questi due obbiettivi tra i più urgenti e importanti dell’anno che verrà. Anche perché, com’è noto, anch’esso tra un anno passerà: non vorremmo lo facesse a vuoto.
Nel frattempo auguriamo a tutti voi una splendida “Christmas season”, all’americana, ricca  soprattutto di serenità. Per i problemi abbiamo 365 nuovi giorni davanti: noi, come sempre, ci saremo.

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