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Pagamenti a rate

Pagamenti a rate: la nuova direttiva rafforza la vigilanza OAM e ridisegna il credito al consumo

Il recepimento della seconda direttiva europea sul credito al consumo introduce una cornice più rigorosa per i pagamenti a rate e amplia i poteri dell’OAM. Nasce un registro dedicato ai merchant, aumentano gli obblighi di formazione e trasparenza e si rafforza la tutela dei consumatori.

Pagamenti a rate: l’ingresso dei merchant nella vigilanza OAM

Il sistema dei pagamenti a rate entra in una nuova fase con l’attuazione della seconda direttiva europea sul credito al consumo (CCD2). Il legislatore attribuisce all’Organismo degli Agenti e dei Mediatori (OAM) una funzione di controllo più ampia, ponendolo al centro della supervisione sugli intermediari del credito e sui soggetti che, all’interno dei grandi punti vendita, propongono forme di finanziamento diretto o tramite convenzioni con operatori finanziari.

L’innovazione principale consiste nella creazione di un registro specifico per i merchant che offrono dilazioni di pagamento o credito al consumo. Una porzione del mercato finora non formalmente regolata viene così integrata in un sistema di vigilanza chiaro, con obblighi definiti e tempi fissati: nove mesi per l’istituzione del registro e tre mesi, a seguire, per l’invio dei dati da parte degli esercenti.

Per i consumatori questo passaggio è decisivo. Il personale dei grandi esercizi commerciali coinvolto nella vendita con pagamenti a rate dovrà seguire percorsi di formazione obbligatoria e rispettare criteri di trasparenza e correttezza stabiliti dall’OAM. L’obiettivo è garantire che chi ricorre al credito per l’acquisto di beni o servizi riceva informazioni adeguate, evitando rischi di scelte affrettate o di sovraindebitamento. Come ha osservato il presidente dell’OAM, Francesco Alfonso, l’intera filiera deve operare nell’interesse dell’utente finale, innalzando la qualità complessiva del mercato.

Un quadro regolatorio più solido e nuovi poteri per l’OAM

Il riordino del settore riguarda direttamente gli operatori del credito. La direttiva prevede poteri di vigilanza più incisivi, soprattutto nei confronti dei collaboratori degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi, considerati un punto delicato del rapporto con la clientela. L’OAM potrà richiedere documentazione, effettuare ispezioni anche con il supporto della Guardia di Finanza, sanzionare condotte non conformi e definire contenuti formativi e politiche retributive.

La nuova impostazione si ispira ai principi della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che privilegiano la tutela del consumatore rispetto alle esigenze di rischio del prestatore. Da questa impostazione discendono le misure di tolleranza e le funzioni del consulente del debito, strumenti pensati per prevenire situazioni critiche e garantire un’assistenza informativa completa.

L’Italia ha individuato nella Banca d’Italia e nell’OAM le autorità responsabili dell’applicazione della direttiva, assegnando loro poteri di indagine e risorse adeguate. Sebbene l’OAM mantenga una natura privatistica, i suoi atti assumono caratteristiche assimilabili a provvedimenti normativi, con la possibilità di emanare anche linee guida non vincolanti ma orientative per il mercato.

Resta tuttavia, come evidenziato dallo studio “The European Framework of Credit Intermediaries” (redatto dall’OAM in collaborazione con l’Università di Tor Vergata), una significativa eterogeneità nella regolazione degli intermediari nei diversi Paesi europei, che può ostacolare la piena armonizzazione del mercato interno.

Registro dedicato e nuovi standard operativi per i pagamenti a rate

Il nuovo registro, articolato in due sezioni, una per gli esercenti che offrono prestiti tramite finanziatori e una dedicata a quelli che propongono dilazioni di pagamento senza oneri, si colloca al centro della riforma. L’obiettivo è rendere trasparente e controllabile una pratica commerciale ormai radicata, ma finora priva di un presidio regolatorio unitario.

I consumatori che attivano pagamenti a rate presso grandi catene commerciali troveranno quindi personale formato e aderente a criteri di correttezza definiti dall’Organismo. Questo passaggio permette di elevare gli standard operativi e garantisce condizioni più omogenee tra credito al consumo tradizionale e soluzioni offerte direttamente nei punti vendita.

Secondo il presidente Alfonso, il 2026 sarà un anno particolarmente rilevante. L’OAM dovrà rendere pienamente operativi i nuovi poteri e accompagnare il settore verso una governance più forte e coerente. Le scadenze normative fissate dal legislatore impongono un notevole impegno, ma rappresentano anche l’occasione per consolidare la protezione del consumatore e assicurare un funzionamento più bilanciato dell’intero mercato.

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