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Amco archivia il 2020 con un balzo del 46% degli asset in gestione

L’ebitda della società è salito del 210%, a quota 159 milioni di euro

Nel 2020 Amco ha portato i suoi asset in gestione a quota 34 miliardi di euro (+46%). Di essi, il 58% sono Npl e il 42% sono Utp. In particolare, la società ha generato nuovo business per 11,9 miliardi, tramite:

la scissione parziale non proporzionale di 7,7 miliardi di Npe da Banca Monte dei Paschi di Siena;

l’acquisizione da Banca del Fucino e Igea Banca di Npe per un GBV di circa 30 milioni;

l’acquisto di Npe per un GBV di circa 2 miliardi da Banca Popolare di Bari;

l’acquisizione di Npe per un GBV di circa 270 milioni da Credito Valtellinese;

l’acquisto da Banco Bpm di Utp prevalentemente corporate per un GBV di circa 600 milioni;

l’acquisizione di 2 portafogli di Npe da Banca Carige per un GBV di circa 281 milioni.

Inoltre, nel dicembre 2020 ha preso avvio la seconda fase progetto Cuvée, con l’apporto di ulteriori 400 milioni di euro di posizioni. L’operazione si basa sull’innovativa piattaforma multi-originator per la gestione dei crediti Utp relativi al settore immobiliare, che Amco agisce come master e special servicer.

Per quanto riguarda gli incassi dei crediti della società, nel 2020 sono saliti del 14%, raggiungendo quota 857 milioni, pari al 3,7% degli asset in gestione medi. Nonostante il lockdown, che con la chiusura dei tribunali a marzo e aprile e il rallentamento economico ha fortemente influenzato il primo semestre, in particolare gli incassi relativi alle sofferenze, vista la sospensione delle attività esecutive immobiliari. Il terzo trimestre è stato poi in ripresa, mentre il quarto ha visto incassi rilevanti, in particolare relativi a grandi posizioni.

Inoltre, per Amco nel 2020 sono aumentati: l’utile (+80% anno su anno, toccando i 76 milioni); gli interessi da clientela (+214%); l’ebitda (+210%, pari a 158,9 milioni); i ricavi (+126%, a quota 214,1 milioni). In particolare, è cresciuto il peso dei ricavi da investimenti, che ne hanno trainato la crescita e che hanno raggiunto il 78% del totale, rispetto al 50% del 2019. I restanti ricavi sono originati dall’attività di servicing. Le commissioni da servicing derivano quasi interamente dalla gestione del portafoglio crediti delle ex-banche venete, e la loro leggera crescita (+1,8% a/a) è legata all’ingresso nel portafoglio delle ex venete dei nuovi attivi high risk e alle commissioni relative al fondo Back2Bonis (operazione Cuvèe).

“Nel 2020 abbiamo raggiunto importanti risultati, concludendo con successo l’operazione con Mps, l’acquisto di 5 grandi portafogli nell’ambito di processi competitivi e gestendo piattaforme innovative multi-originator come Cuvèe. Il nostro approccio gestionale favorisce la sostenibilità dell’impresa; puntiamo al rilancio di aziende meritevoli così da rivitalizzare risorse ed energie per il tessuto economico del Paese. Perseguiamo i nostri obiettivi di crescita insieme alle nostre persone: la squadra continua a rafforzarsi con nuovi professionisti con un ampio spettro di competenze. La redditività operativa è elevata, guidata dall’espansione del business e accompagnata da una crescita dei costi contenuta, grazie ad una gestione attenta e alle economie di scala”, ha commentato Marina Natale, amministratore delegato di Amco.

Il primo gennaio di quest’anno la società ha costituito la divisione real estate, che opera in stretta collaborazione con le divisioni workout e Utp. Amco dispone delle competenze per implementare strategie mirate alla valorizzazione dei collateral a garanzia dei crediti garantiti, oltre alla capacità di gestire gli attivi immobiliari di proprietà (Reoco/Leasing), attraverso un ampio spettro di attività. Nel febbraio scorso Amco ha concluso un’asta per l’assegnazione in outsourcing di 3,3 miliardi di Npe, a valle dell’acquisizione del portafoglio Mps, scegliendo 11 servicer per la gestione dei crediti per conto di Amco: AT, Banca Ifis, Cerved Credit Management, Covisian Credit Management, Credito Fondiario, Cribis Credit Management, Fire, Finint Revalue, gruppo doValue, Intrum Italy, Sistemia.  Infine, ricordiamo che nei primi mesi del 2021 è previsto il perfezionamento del contratto di cessione tra Amco e Banca Carige per la cessione da parte di quest’ultima ad Amco di un portafoglio leasing non performing.

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