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Banche: la raccolta sotto la lente di Banca d'Italia

Banche: la raccolta sotto la lente di Banca d’Italia

Allarme lanciato dal Governatore Panetta: le banche fanno troppo affidamento sui depositi. E non funziona: servono piani realistici.

La raccolta bancaria e le banche

La raccolta bancaria rappresenta un elemento fondamentale per il sistema finanziario italiano. Essa consente alle banche di acquisire le risorse finanziarie necessarie per erogare prestiti e svolgere le loro diverse funzioni. Negli ultimi anni, la raccolta degli istituti di credito italiani è stata oggetto di un’attenzione crescente da parte di Banca d’Italia, che ha adottato diverse misure volte a rafforzarne la stabilità e la resilienza.

Il Governatore Panetta ha messo in guardia le banche, perciò. Il 17 gennaio, il numero uno di Bankitalia ha parlato ai banchieri italiani. Ha avvertito che la strategia di aumentare i rendimenti per attirare depositi non è efficace, e ha invitato gli istituti a creare piani di raccolta realistici.

Secondo il Sole 24 Ore, Bankitalia sta inviando lettere alle banche italiane. Le lettere chiedono di aggiornare i piani di raccolta entro la seconda metà di marzo. Le banche dovranno fornire dettagli sulle loro strategie di funding.

Bankitalia quindi analizzerà i piani di raccolta inviati. L’obiettivo è valutare la loro adeguatezza e solidità. Se necessario, Bankitalia potrebbe richiedere correttivi alle banche, correttivi che potrebbero essere richiesti nell’ambito del processo SREP di verifica prudenziale.

Bankitalia tiene sotto controllo le banche minori

Ci sono circa 120 banche in Italia con meno di 30 miliardi di euro di attivi. Sono definite “banche minori” e non sono direttamente monitorate dalla Banca Centrale Europea (BCE). Tuttavia, Bankitalia le tiene sotto controllo perché, nonostante siano piccole, rappresentano una parte importante del sistema bancario italiano, con circa 190 miliardi di euro di impieghi complessivi.

Alcune di questi istituti sono molto efficienti, mentre altri hanno dei problemi. Bankitalia ha iniziato a controllarle più da vicino la scorsa primavera, quando i tassi di interesse stavano aumentando e c’erano tensioni sui mercati finanziari. In quel periodo, alcune banche americane e la banca svizzera Credit Suisse sono fallite.

Bankitalia ha chiesto alle banche minori di rivedere i loro piani di finanziamento per assicurarsi che avessero abbastanza soldi per coprire le loro esigenze. Ha anche monitorato le aste TLTRO, dove le istituzioni finanziarie bancarie possono ottenere prestiti dalla BCE. Alla fine del primo semestre 2023, alcune piccole banche hanno avuto problemi di liquidità, e Bankitalia le ha messe sotto osservazione.

L’aumento dei tassi di interesse e la situazione economica incerta potrebbero mettere in difficoltà le banche minori. Bankitalia vuole essere pronta ad intervenire, se necessario, per evitare che falliscano.

Bankitalia continuerà a monitorare le banche minori, e potrebbe chiedere loro di fare ulteriori cambiamenti ai loro piani di finanziamento. È importante che Bankitalia identifichi e risolva i problemi prima che diventino gravi.

L’evoluzione della raccolta bancaria in Italia

Nel corso dell’ultimo decennio, la raccolta bancaria in Italia ha subito un’evoluzione significativa. In particolare, si è osservata una graduale diminuzione della raccolta a breve termine, a favore di una crescita della raccolta a medio e lungo termine. Tale fenomeno è da ricondurre principalmente al mutato contesto economico e finanziario, caratterizzato da un clima di incertezza e da tassi di interesse ai minimi storici, questo prima delle crisi che si sono susseguite a partire dalla pandemia.

Le misure di Banca d’Italia a sostegno della raccolta bancaria

Al fine di rafforzare la raccolta bancaria e tutelare la stabilità del sistema finanziario, Banca d’Italia ha adottato diverse misure. Tra queste, si possono menzionare:

  • L’introduzione di nuovi requisiti prudenziali volti a limitare i rischi connessi all’attività di raccolta.
  • L’implementazione di misure volte a migliorare la trasparenza delle informazioni fornite ai clienti in merito ai prodotti di investimento.
  • Il rafforzamento della vigilanza sulle banche, con particolare attenzione ai profili di rischio connessi alla raccolta.

Il nodo della liquidità

Le banche da tempo si affidano alla BCE per ottenere liquidità, ma con la fine delle aste TLTRO questo “rubinetto” si è chiuso. Quelle più piccole, in particolare, hanno difficoltà ad ottenere denaro dai mercati finanziari, se non a costi elevati.

Le banche hanno aumentato i tassi sui prestiti più velocemente di quelli sui depositi. Di conseguenza, i clienti stanno spostando i loro soldi su depositi a tempo o su altri investimenti, come i titoli di Stato. Questo rende ancora più difficile per gli istituti di credito trovare la liquidità di cui hanno bisogno.

Le banche potrebbero dunque avere difficoltà a finanziare le loro attività, e questo potrebbe avere un impatto negativo sull’economia, ovviamente.

Le sfide future delle banche per la raccolta bancaria

Nonostante le misure adottate da Banca d’Italia, la raccolta bancaria italiana continua a dover fronteggiare diverse sfide. Tra queste, si possono evidenziare:

  • Il persistere di un contesto economico incerto che potrebbe frenare la propensione al risparmio delle famiglie.
  • La bassa redditività del settore bancario che potrebbe rendere meno attrattiva la raccolta di capitali.
  • Lo sviluppo di nuovi modelli di business nel settore finanziario, che potrebbero determinare una concorrenza crescente per le banche tradizionali.

La raccolta bancaria rappresenta un elemento chiave per la stabilità del sistema finanziario italiano. In un contesto economico e finanziario in continua evoluzione, le banche dovranno sapersi adattare alle nuove sfide, e cogliere le opportunità offerte dal mercato. Al contempo, Banca d’Italia continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nella vigilanza della raccolta bancaria, a tutela dei risparmiatori e della stabilità del sistema finanziario.

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