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Consapevolezza finanziaria: la rilevazione del gruppo Fire evidenzia che l’83% degli italiani è cauto e consapevole

Da un’analisi del Gruppo Fire su clienti retail supportati nella gestione del proprio debito, emerge che gli italiani sono tendenzialmente cauti nel richiedere forme di credito, consapevoli delle proprie capacità di far fede ai pagamenti e degli impegni finanziari assunti ma soprattutto dell’importanza di aprire un dialogo con gli istituti di credito ai primi segnali di difficoltà

  • L’83% si è dichiarato consapevole della propria capacità di far fede ai pagamenti
  • L’85% si è detto convinto dell’importanza di instaurare un dialogo con gli istituti di credito già ai primi segnali di difficoltà
  • Il 75% delle richieste di finanziamento per necessità: liquidità (38%), acquisto auto (20%) e casa (17%)
  • Il 72% valuta che la pandemia da Covid-19 abbia influito molto sulla propria capacità di rimborso

Italiani popolo cauto e consapevole quando si parla di credito, soprattutto dopo aver avuto esperienza di problemi nel rimborsarlo. È il profilo che emerge da una rilevazione del Gruppo Fire, su clienti retail che la società ha supportato negli scorsi mesi nella gestione del proprio debito in area consumer finance e banking, effettuata con l’obiettivo di valutarne il livello di consapevolezza finanziaria.

I dati emersi, pur collocandosi nel quadro di un Paese con un livello di alfabetizzazione finanziaria tra i più bassi in Europa, come riportato nell’ultima rilevazione IACOFI condotta dalla Banca d’Italia a dicembre 2020, mettono in luce alcune peculiarità. La maggioranza delle persone ascoltate, pur divenuta “cliente finale” di Fire per risolvere la propria situazione di debito, si è dichiarata consapevole degli impegni finanziari assunti, delle eventuali conseguenze di un mancato pagamento e della propria capacità di far fede ai pagamenti. Soggetti consapevoli dei propri limiti e cauti nella gestione finanziaria e dunque in situazione di difficoltà di pagamento per motivi diversi da un’eccessiva propensione al rischio.

Nello specifico, alla domanda “Prima di richiedere il finanziamento, aveva valutato la sua capacità di far fede ai pagamenti, considerando anche altri impegni o imprevisti?” il 60% si è dichiarato consapevole e il 23% abbastanza consapevole, mentre il rimanente 17% si è dichiarato non consapevole.

Alla domanda relativa alla consapevolezza rispetto agli impegni assunti e delle eventuali conseguenze, il 77% degli intervistati ha risposto di essere consapevole (57%) e abbastanza consapevole (20%), mentre un 27% si è dichiarato non consapevole.

A questo proposito è interessante evidenziare il livello di consapevolezza del supporto che un dialogo con l’istituto di credito avrebbe potuto offrire se richiesto ai primi segnali di difficoltà: il 70% ha dichiarato che sarebbe stato molto utile e un ulteriore 15% abbastanza utile.

Analizzando i dati relativi all’oggetto del finanziamento richiesto, si evidenzia che il 38%, ha richiesto un finanziamento per ottenere liquidità, un 20% per l’acquisto di un’automobile e un 17% per spese relative alla casa. Solo un 7% per acquisto di un bene che rientra nella categoria di lusso.

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