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Conti correnti: ampie differenze di remunerazione tra Nord e Sud

Conti correnti: ampie differenze di remunerazione tra Nord e Sud

Il compenso per i conti correnti varia a seconda della regione, con tariffe che vanno da 18 euro per ogni 5000 euro depositati a Trento e Bolzano fino a 6,5 euro a Napoli. Secondo i dati della FABI, l’anno scorso sono stati depositati 1153 miliardi di euro, registrando un calo del 3,6%.

Conti correnti molto… dispari

Le statistiche sono sempre intricate da interpretare, specialmente quelle economiche, che possono rendere le cose più complesse. Tuttavia, osservando i dati raccolti dalla FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) sui conti correnti, si ottiene un quadro abbastanza chiaro: nonostante una diminuzione di circa 43 miliardi nel volume totale, il denaro depositato in banca dagli italiani rimane costantemente alto, pari al record di 1.151 miliardi. Si evidenzia chiaramente un Paese che, anziché ridurre le disparità interne, sembra amplificarle. Questo si riflette anche nella remunerazione dei conti correnti, che varia da 18 euro per ogni 5000 euro depositati a Trento e Bolzano a 15 euro a Firenze, 13 euro a Roma, 11 euro a Milano Perugia, fino a solo 6,5 euro a Napoli.

Fonte: FABI, elaborazione di Repubblica

Una politica non adatta

Se confrontassimo le statistiche sull’occupazione (o meglio sulla disoccupazione) con quelle sui conti bancari, emergerebbero almeno tre realtà diverse in Italia. Un’evidente diversità. L’ABI, l’associazione bancaria, sottolinea che i segnali stanno migliorando: il tasso medio sui depositi è salito all’1,03% a marzo e i costi delle rate sui mutui continuano a diminuire, ora al 3,79%. Tuttavia, rimaniamo in attesa delle decisioni della BCE. È necessario agire per creare le condizioni favorevoli per il risparmio a lungo termine, fondamentale per finanziare gli investimenti di lungo periodo nell’economia reale. Questo è stato il tema centrale al Salone del Risparmio di Milano, un aspetto che la politica, purtroppo, tende a sottovalutare.

Remunerazioni: per i conti correnti tradizionali solo uno 0,56%

Contribuendo a fornire un quadro completo, sono stati resi noti anche i dati dall’ABI riguardanti la remunerazione media dei conti. Secondo il rapporto mensile dell’associazione, il tasso praticato sui nuovi depositi a termine (come certificati di deposito e depositi vincolati) a marzo 2024 è stato del 3,54%. Nel mese precedente, a febbraio 2024, questo tasso era superiore alla media dell’area dell’euro (3,65% in Italia contro il 3,45% dell’area dell’euro). Tuttavia, per quanto riguarda i conti correnti tradizionali, non vincolati, il tasso è notevolmente inferiore, registrando lo 0,56%, in lieve aumento rispetto allo 0,55% del mese precedente.

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