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Intesa Sanpaolo cede 1,35 miliardi di Npl immobiliari

Verrà creato un veicolo Spv 130 in base alla legge numero 30 del 30 aprile 1999

Il progetto (chiamato inizialmente con il nickname Monopoli poi sostituito con il nome Rep) è gestito dalla Capital light bank di Intesa Sanpaolo, cioè la struttura guidata da Giovanni Gilli e sta già raccogliendo una forte curiosità sul mercato, dove i grandi fondi specializzati attendono che la banca definisca i contorni dell’operazione.

La Capital light bank, creata tre anni fa, ha già fatto dismissioni per oltre 20 miliardi ed è vicina a raggiungere l’obiettivo di dimezzare lo stock di 50 miliardi entro il 2017 come previsto in sede di piano industriale.

La politica di Intesa Sanpaolo sugli Npl è chiara ed è stata ribadita anche dall’a.d. Carlo Messina nel corso della conference call con gli analisti sui conti 2016. Il manager ha anticipato il target 2019 in fatto di Non performing exposure con una quota di crediti deteriorati sul totale degli impieghi che dovrebbe scendere dal 14,7% lordo di fine 2016 al 10,5% entro i prossimi tre anni.

A differenza di quanto fatto da altre banche che hanno messo sul mercato grandi portafogli di Npl (Unicredit con i 17,7 miliardi del progetto Fino) o che vorrebbero farlo nei prossimi mesi (Mps), Intesa Sanpaolo procede con la politica di pacchetti più piccoli e mirati.

Il Project Rep si serve di un documento di tipo quantitativo, chiamato Asset strategy template, che deve contenere l’indicazione formale delle quantità e i portafogli di Npl da cedere nel corso del tempo. È inoltre suddiviso in due fasi, con una conclusione attesa entro fine anno e prevede la creazione di un veicolo di cartolarizzazione, a cui dovrà essere ceduto un ampio portafoglio di crediti problematici con sottostante beni immobiliari o progetti di sviluppo da rivalutare.

La maggioranza degli asset è da riferirsi ad iniziative finanziate da Intesa Sanpaolo nel residenziale (di cui il 30% rappresentato da attività completate e il 70% ancora da sviluppare). Il 65% (per 880 milioni) del valore dell’operazione Rep è rappresentato da progetti di sviluppo, dei quali il 38% sono terreni e il 27% sono aree sulle quali sono già in corso lavori. Circa il 35% è invece rappresentato da asset completati e affittati.

I potenziali investitori saranno chiamati a investire nel veicolo con nuova finanza e a massimizzare la capacità di recupero dei crediti: in corsa, secondo le indiscrezioni, ci sarebbero Fortress, Cerberus, Pimco (con Gwm), Starwood e Tpg. Non si tratta di una cessione tout court, perchè Intesa Sanpaolo resterà socio della piattaforma.

di Karen Giacomello
© Riproduzione riservata

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