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Tassi troppo alti per le imprese? Preoccupazioni per il credito?

Credito: tassi troppo alti porteranno a crisi aziendali?

Il Presidente dell’ABI a Torino: “Si rischiano crisi aziendali con i tassi così alti, perché le imprese non avevano programmato che ci sarebbero stati”.

Dal 1 al 4 giungno 2023 Torino è stata la capitale dell’economia, subito dopo la settimana che aveva visto Trento protagonista col Festival omonimo. In tale occasione, il presidente dell’ABIAntonio Patuelli, ha rilasciato una serie di dichiarazioni che hanno un po’ preoccupato gli addetti ai lavori.

Le dichiarazioni di Patuelli su tassi e credito

Le imprese non hanno fatto piani pluriennali con previsioni di costi adeguati alla liquidità. Il pericolo è che se i tassi dovessero ulteriormente crescere e rimanere a questi, o addirittura superiori livelli, per molto tempo, questo appesantimento che gradualmente aumenta i costi può portare a delle crisi di imprese, e conseguentemente al deterioramento di parti non trascurabili di credito bancario“. Così ha dichiarato il presidente di ABI, Antonio Patuelli, intervenendo al festival dell’economia di Torino.

Il problema – ha rilevato Patuelli – è che essendo molte imprese e molti cittadini abituati a tassi a zero, che sono stati a zero spaccato per sei anni, e zero virgola negli altri quattro, non hanno fatto i conti di previsione dei costi di mutui e prestiti che hanno contratto a tasso variabile negli anni a zero”.

“E’ vero che il 63% dei mutui in Italia, dato di Bankitalia, è a tasso fisso, e quindi l’aumento dei tassi è un costo per le banche e non per i clienti – ha aggiunto – ma quel 37%, e le imprese che sono andati sul variabile, hanno risparmiato per gli anni antecedenti, che possono essere o uno o dieci o venti, ma pagano di più ora, e se non hanno programmato questo costo rischiano di avere difficoltà, che significa quello che BCE e Confindustria indicano, e cioè che abbiamo una prospettiva di nuove crisi aziendali”.

E quando ci sono crisi aziendali ci sono deterioramenti di crediti (leggi “si generano NPL”), e noi banche dobbiamo battere il deterioramento di credito, ma anche prevenirne gli effetti, accantonando maggiormente utili”, ha poi detto.

 “Non si faccia l’errore di pensare che i consuntivi del 2022 di alcune banche italiane, molto positivi o solo positivi, dipendano principalmente o esclusivamente dall’aumento dei tassi di interesse avvenuto da luglio in poi. Si farebbe un errore concettuale perché erano già evidenziati in nuce nel primo semestre 2022“, ha aggiunto. 

Sarebbe un’ingenerosa, ingiusta e molto parziale visione. Ci sono state fortissime operazioni di ripatrimonializzazione delle banche con giganteschi aumenti di capitale, forti accantonamenti annuali, fortissime ristrutturazioni”, ha infine chiosato il Presidente dell’ABI.

Perché è pericoloso per un’azienda un rialzo dei tassi di interesse?

Un rialzo dei tassi di interesse può rappresentare una minaccia per un’azienda per diverse ragioni.

  1. Costi di finanziamento più elevati: Un aumento dei tassi di interesse comporta un aumento dei costi di finanziamento per le aziende. Se un’azienda ha preso in prestito denaro da istituti finanziari o ha emesso obbligazioni a tassi di interesse variabili, l’aumento dei tassi comporterà un aumento dei pagamenti degli interessi. Ciò può influire negativamente sulla redditività dell’azienda e ridurre i suoi profitti.
  2. Riduzione dell’accesso al credito: Un aumento dei tassi di interesse può rendere più difficile per le aziende ottenere finanziamenti. Le istituzioni finanziarie potrebbero essere più caute nel concedere prestiti alle imprese. Potrebbero esserlo specialmente a quelle che sono già altamente indebitate o che operano in settori considerati ad alto rischio. La riduzione dell’accesso al credito può limitare la capacità di un’azienda di finanziare progetti di crescita, investimenti in nuove attività o persino le operazioni quotidiane.
  3. Riduzione della domanda dei consumatori: Un aumento dei tassi di interesse può influenzare negativamente la domanda dei consumatori. Quando i tassi di interesse aumentano, i prestiti per l’acquisto di beni a credito, come automobili o immobili, diventano più costosi. Ciò potrebbe comportare una diminuzione delle vendite di prodotti o servizi per le aziende che operano in settori come l’edilizia, l’automobile, l’elettronica di consumo e così via. Una diminuzione della domanda può ridurre i ricavi e i profitti dell’azienda.
  4. Depressione degli investimenti aziendali: Un rialzo dei tassi di interesse può scoraggiare le imprese dal fare investimenti a lungo termine. Quando i tassi di interesse aumentano, i costi di finanziamento dei progetti di investimento, come l’espansione delle operazioni o l’acquisto di nuove attrezzature, diventano più alti. Di conseguenza, le aziende potrebbero ritardare o ridurre i loro piani di investimento, con un impatto negativo sulla crescita aziendale e sulla creazione di posti di lavoro.
  5. Deprezzamento degli investimenti esistenti: Un aumento dei tassi di interesse può influire sulla valutazione degli investimenti esistenti. Le aziende spesso effettuano investimenti a lungo termine basati su flussi di cassa attesi futuri. L’aumento dei tassi di interesse riduce il valore presente di tali flussi di cassa e può portare a una svalutazione degli investimenti. Ciò può avere un impatto negativo sul bilancio aziendale e sulla sua capacità di generare profitti.
  6. Impatto sulle valutazioni di mercato: Un aumento dei tassi di interesse può avere un impatto negativo sulle valutazioni di mercato delle aziende. I mercati finanziari tendono a reagire agli aumenti dei tassi di interesse rivedendo al ribasso le valutazioni delle aziende. In particolare, di quelle che potrebbero essere più sensibili ai tassi di interesse, come le aziende ad alta leva finanziaria o con flussi di cassa a lungo termine. Una riduzione delle valutazioni può rendere più difficile per le aziende attrarre investitori o ottenere finanziamenti attraverso l’emissione di azioni o obbligazioni.

In sintesi, un rialzo dei tassi di interesse può aumentare i costi di finanziamento, ridurre l’accesso al credito, diminuire la domanda dei consumatori, scoraggiare gli investimenti aziendali, svalutare gli investimenti esistenti e influenzare negativamente le valutazioni di mercato. Tutto ciò può minacciare la stabilità finanziaria e la redditività di un’azienda.

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