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Pagamenti digitali: l’Italia entra nella fase di maturità

Dal Salone dei Pagamenti 2025 emergono dati che confermano la centralità dell’innovazione nei sistemi di pagamento. Crescono sicurezza, consapevolezza e fiducia. Ora la sfida è consolidare.

Dal 29 al 31 ottobre si è tenuto a Milano il Salone dei Pagamenti 2025, l’evento annuale dedicato all’evoluzione del settore dei pagamenti. Questa edizione ha evidenziato un momento di profonda trasformazione, caratterizzato da un equilibrio sempre più solido tra tecnologia, accessibilità e centralità dell’utente.

Secondo i dati presentati da ABI Lab, in collaborazione con CERTFin, l’Italia ha ormai completato la transizione verso una piena digitalizzazione dei pagamenti. Nel 2024 si sono registrati oltre 7,5 miliardi di accessi ai servizi di digital banking nel comparto retail. Oggi, lo smartphone è il principale canale di interazione con la banca, con 406 milioni di operazioni da mobile contro 176 milioni via web. Quasi due terzi delle transazioni digitali passano dal telefono, confermando un cambio strutturale nelle abitudini dei consumatori.

Il bonifico istantaneo si eleva a simbolo di questo cambiamento. Le operazioni tramite app sono aumentate del 50,6% nell’ultimo anno, per un totale di 68 milioni di transazioni, pari al 10% del totale dei bonifici. In pochi anni, l’Italia è passata da tempi di accredito di un giorno al trasferimento in pochi secondi, con effetti concreti sulla gestione della liquidità di famiglie e imprese.

A trainare la crescita sono soprattutto i giovani. Secondo una ricerca ABI Lab–Ipsos, l’89% degli under 30 effettua bonifici online e l’81% ha già utilizzato il bonifico istantaneo. Per loro, la banca è un servizio e non più un luogo fisico. Pagare con lo smartwatch, dividere una spesa o risparmiare tramite app è ormai parte della quotidianità, tanto quanto la sicurezza e la velocità della transazione.

Secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel primo semestre del 2025 il valore dei pagamenti digitali con carta ha raggiunto quota 236 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al 2024. Le transazioni sono cresciute dell’11,5%, mentre lo scontrino medio si è ridotto. Un segnale chiaro di diffusione capillare anche per le spese di piccolo importo. Nei punti vendita fisici si contano 188 miliardi di euro di pagamenti digitali, di cui 20 miliardi da carte estere, confermando il ruolo del turismo come motore di digitalizzazione del Paese.

Particolarmente rilevante poi è l’ascesa dei pagamenti tramite smartphone e wearable, che hanno toccato i 29,7 miliardi di euro, con una crescita del 46% in un solo anno. Il 95% del valore è gestito tramite tecnologia NFC, a testimonianza di una trasformazione ormai radicata nelle abitudini dei consumatori.

La digitalizzazione, però, porta con sé anche nuove criticità. Il CERTFin rivela che il 99% delle frodi effettive deriva da operazioni autorizzate dal cliente, spesso indotto in errore da truffe via telefono o messaggistica. Nel 76% dei casi, il contatto avviene attraverso canali diretti come SMS o WhatsApp. Le banche rispondono investendo in tecnologie di threat intelligence, monitoraggio dei siti clone e analisi dei flussi transazionali, ma la vera difesa resta la consapevolezza dell’utente.

Sul piano sistemico, l’Italia consolida così una fase di maturità sostenibile dei pagamenti digitali. Dopo il sorpasso sul contante registrato nel 2024, il ritmo di crescita rallenta ma diventa più stabile, strutturale e diffuso. All’orizzonte si affacciano nuove frontiere: dal progetto Digital Euro alle stablecoin, fino alle iniziative europee come Wero, volte a rafforzare l’autonomia dell’Unione nei sistemi di pagamento.

L’innovazione nei pagamenti è oggi un indicatore della modernità economica di un Paese. La sfida, per istituzioni e operatori, sarà quella di mantenere alta la fiducia, garantendo velocità, sicurezza e trasparenza in un ecosistema che non è più futuro, ma presente.

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