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Il fatturato di Cherry Srl raddoppia nel 2021: supera quota 1,2 milioni di euro

La startup fintech, fornitrice di servizi di artificial intelligence per gli operatori del credito, per il terzo anno consecutivo chiude l’esercizio con saldo positivo: EBITDA a 299mila euro, attivi totali per 2,5 milioni e patrimonio netto di 2,2 milioni di euro. «Ad oggi lavorati 35 miliardi di euro GBV»

Vola nel 2021 il fatturato di Cherry srl, startup fintech con base a Milano che supporta gli operatori del mercato del credito attraverso soluzioni di intelligenza artificiale. Fondata nel 2019 da Mara Di Giorgio, Luca Bonacina e Giovanni Bossi, che ha messo a disposizione i capitali per lo sviluppo, negli scorsi dodici mesi Cherry ha portato il valore della produzione a superare la soglia del milione di euro, raggiungendo quota 1,2 milioni e raddoppiando il risultato dell’anno precedente.

Nel bilancio al 31 dicembre 2021 approvato dal CdA dell’azienda, si registrano segni positivi per tutti i principali indicatori: EBITDA a 299mila euro in aumento del 218%, un risultato d’esercizio in utile, per il terzo anno consecutivo, pari a 33.763 euro, indebitamento azzerato, totale attivi, pari a 2,5 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2020 e un patrimonio netto di 2,2 milioni di euro.

«Il 2021 è stato un anno determinante per il posizionamento di Cherry sul mercato», afferma Mara Di Giorgio, CEO di Cherry. «Dopo due anni di ricerca e lavoro sulle soluzioni tecnologiche in grado di soddisfare le esigenze degli operatori, negli scorsi dodici mesi abbiamo dato seguito a importanti investimenti sul personale, i cui costi sono cresciuti di oltre il 40%, consentendoci di ottimizzare il nostro business model e definire i servizi con cui ci presentiamo sul mercato. Siamo nati per servire principalmente gli operatori del mercato NPE, oggi siamo in grado di offrire servizi lungo tutta la filiera del credito e nel 2022 contiamo di consolidare il passaggio dalla fase di startup a quella di scaleup».

Prodotto di punta di Cherry è la piattaforma Cherry Bit, che tramite gli algoritmi proprietari sottostanti è in grado di recuperare, in maniera automatica e veloce, le informazioni necessarie a una profonda data remediation, applicandola a diversi scenari: per i portafogli NPE in fase di gestione, la piattaforma fornisce servizi di enrichment e analisi ai fini di valutare la strategia di recupero migliore (giudiziale o stragiudiziale), effettuando verifiche puntuali sulla consistenza patrimoniale dei debitori e di eventuali garanti e sulla situazione dei gravami su reddito e immobili; in fase di transazione di un portafoglio NPE, supporta sia la parte cedente, sia la parte acquirente, aiutando da un lato a valorizzare il pacchetto in cessione tramite verifica della qualità informativa, dall’altro raccogliendo in modo veloce e automatico tutti gli elementi utili alla formulazione di un pricing coerente; infine, Cherry Bit è in grado di realizzare verifiche massive (su decine di migliaia di posizioni) di qualità informativa su database sia NPE, sia Bonis, e di supportare gli istituti finanziari nell’erogazione del credito fornendo analisi real time sui loro clienti e asset associati.

«Dal 2019 a oggi Cherry Bit ha lavorato complessivamente posizioni per oltre 35 miliardi di euro GBV», aggiunge Luca Bonacina, Head of Technology di Cherry. «Le evoluzioni della nostra tecnologia ci hanno portato alla creazione di ulteriori servizi, che completano l’offerta di Cherry. Recentemente abbiamo rilasciato Cherry Brick, tool che offre un servizio di scouting di affari immobiliari tramite le aste in Italia, di crediti fiscali derivanti da procedure concorsuali e di procedure legali verso gli assuntori del credito. Grazie a questa nuova offerta di servizi e nuovi progetti in cantiere, puntiamo a raddoppiare il volume della produzione nei prossimi due anni».

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