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Mps, nuove operazioni su crediti deteriorati e Utp

Nella presentazione dei dati trimestrali a fine marzo, la banca senese ha annunciato la cessione di 2,6 miliardi di Npl e 1,5 miliardi di crediti incagliati

Dopo la maxi-cartolarizzazione da 24,1 miliardi di euro di Npl, Mps sta preparando due nuove operazioni: la cessione di un portafoglio da 2,6 miliardi di euro di crediti deteriorati rimasto escluso dai precedenti 24,1 e la cessione di 1,5 miliardi di euro di Utp, i crediti incagliati. La banca senese lo ha annunciato a fine marzo nella presentazione dei dati trimestrali, prevedendo come termine delle due operazioni settembre 2018.
Nello specifico, il portafoglio di Npl  in questione è costituito da 1,3 miliardi di euro di crediti unsecured, con valore lordo unitario inferiore a 150 mila euro, e da altri 1,3 miliardi di euro di crediti chirografari, cioè non assistiti da alcun tipo di garanzia reale. Successivamente, tra il 2020 e il 2021 si parla anche di un’ulteriore cessione da 2 miliardi di euro di altri non performing loans.
Per quanto riguarda le inadempienze probabili invece, sono già stati firmati gli accordi per cedere 200 milioni del totale di 1,5 miliardi previsto per quest’anno. Di questi 200 milioni, la maggior parte sono crediti immobiliari e per 80 milioni è già stato firmato il closing. Ci sono poi altri 300 milioni per i quali Montepaschi ha già incassato un’offerta vincolante, per altri 600 milioni sono attese offerte vincolanti entro fine giugno, mentre  i restanti 400 milioni andranno sul mercato nei prossimi mesi. L’operazione fa parte del piano di riduzione di 4,5 miliardi di euro di Utp entro il 2019. Nel 2017, come previsto dal piano sono stati ceduti i primi 1,5 miliardi.
Prosegue dunque  il piano di ristrutturazione e pulizia dei bilanci per Mps. A fine marzo il risultato dell’istituto controllato dal Tesoro è stato positivo per 188 milioni di euro, contro il rosso di 169 milioni dei primi tre mesi dell’anno precedente. Al 31 marzo 2018, la percentuale di copertura è del 68,8%, in aumento rispetto al 31 marzo 2017 (54,3%) e rispetto al 31 dicembre 2017 (65,5%). Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Cet 1 ratio è al 14,4%, rispetto al 14,8% di fine 2017, ed il total capital ratio è al 15,8% contro il 15% di fine 2017. I principali grattacapi arrivano invece dall’incertezza politica, che Mps sta scontando più di ogni altra banca. Sarà da vedere ora quali saranno le prossime mosse del Governo concernenti le strategie previste dal contratto Lega-M5S in merito alla trasformazione di Montepaschi in una “banca di servizio”.

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