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Un anno in Unirec: l’intervista a Michela De Marchi, Segretario generale

Sono trascorsi quasi 12 mesi dalla nomina della Dott.ssa Michela de Marchi come Segretario generale di UNIREC, Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito. StopSecret Magazine ha raccolto le riflessioni e le osservazione della Dott.ssa De Marchi in un’intervista ad hoc.
Dopo una formazione in Diritto comunitario ed internazionale – laurea in Scienze Politiche, Master in Studi diplomatici – dal 2010 Michela De Marchi ha maturato delle significative esperienze e competenze in ambito legislativo ed economico, attraverso un percorso professionale in gruppi multinazionali esteri.
In Associazione dal dicembre 2016, si era occupata dapprima della gestione delle relazioni istituzionali. Ad un anno dal suo mandato da Segretario generale, la Dott.ssa De Marchi rilascia un’intervista ai microfoni di StopSecret.
Qual è lo scenario del mondo del recupero crediti oggi?
Il settore del recupero crediti rappresenta oggi un ambito strategico per lo sviluppo del nostro Paese, sia in termini di crescita che di occupazione.
Il settore, posto di fronte alle sfide della recente crisi economica, vive oggi una fase di trasformazione e cambiamento: l’aumento dei volumi e delle masse di crediti da gestire, la loro tipologia, renderà sempre più essenziale garantire alti standard qualitativi e dunque avere  profili professionali specializzati nella gestione dei crediti più complessi.
Stando agli ultimi dati dell’VIII Rapporto UNIREC sui servizi a tutela del credito, nel 2017 dalle 211 imprese associate ad UNIREC sono state gestite circa 35 milioni di pratiche, con un recupero complessivo di oltre 12 milioni, pari al 34%. A livello di importi, nello stesso anno i crediti affidati sono stati pari a 71,4 miliardi di euro, di cui sono stati recuperati 7,5 miliardi di euro. Nella costante crescita degli importi complessivi affidati e nelle dinamiche di recupero risulta particolarmente evidente la sempre maggiore incidenza dei NPLs.
A livello geografico, senza sorpresa le Regioni più popolose, Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia, si sono attestate ai primi posti per numero di pratiche con una quota complessiva del 47,7% così come per portafoglio crediti da gestire.
Regolamento Europeo Privacy, secondo il suo punto di vista, le aziende erano preparate? Quali sono le sue considerazioni su questo tema?
Personalmente trovo apprezzabile l’armonizzazione delle regole relative alla tutela dei dati personali in Europa, con l’evidente obiettivo di tutelare i consumatori, da un canto, e di favorire le transazioni transfrontaliere dall’altro. Proprio per il suo contenuto e per il suo obiettivo l’adozione del Regolamento UE 2016/679 rappresenta una novità importante anche nel panorama della gestione del recupero crediti. Chiunque si occupi di recupero crediti sa bene quale sia l’importanza dei dati per l’industry. Eppure, così come per altri settori, le specifiche tematiche del recupero crediti non vengono espressamente menzionate nella normativa europea. Per questo la nostra Federazione europea di riferimento, FENCA, sta lavorando a un Codice di condotta che declini in modo pratico per le aziende del settore le disposizioni astratte previste nel Regolamento. In sostanza, l’intento del Codice è di definire quale termine giuridico astratto del GDPR è correlato a quale concreto processo aziendale nel business quotidiano di un’agenzia di recupero crediti.
Nel frattempo, le aziende associate si sono adoperate alacremente per uniformare i processi gestionali e armonizzarli alle nuove previsioni comunitarie e l’Associazione ha organizzato diversi webinar e incontri formativi in materia. Ora, anche alla luce della approvazione del decreto legislativo di adeguamento dell’ordinamento interno alla normativa europea, il settore del recupero dei crediti e le autorità di vigilanza dovranno definire come il GDPR sarà implementato e monitorato nel nostro settore
Al tema della privacy dedicheremo insieme al FORUM anche un workshop ( il 23  ottobre, a Roma), focalizzato sulle previsioni del GDPR e le ripercussioni sulla registrazione delle telefonate.
In un anno di mandato quali sono stati i progetti che lei ha portati avanti?
Il prossimo ottobre sarà il mio primo anno da Segretario Generale e i progetti portati avanti con l’Associazione sono molteplici. L’elaborazione e la presentazione dell’VIII Rapporto UNIREC sui servizi a tutela del credito è uno di questi; si tratta di un’iniziativa di rilievo che offre all’opinione pubblica una fotografia aggiornata dell’andamento del settore e della filiera e che valorizza il ruolo del credito e il circuito virtuoso che riesce ad ingenerare a beneficio dell’apparato produttivo del Paese e della collettività.
Non posso poi non menzionare il lavoro svolto, insieme a Consiglieri ed Associati membri della Commissione appositamente costituita, per la revisione dello Statuto associativo, elaborato sulla scia della riforma Pesenti, che ha rinnovato a giugno del 2014 lo statuto di Viale Astronomia.  Le nuove regole sono il frutto di un lungo lavoro di confronto iniziato lo scorso anno con l’assemblea di febbraio che ha portato a innovare sia la governance che il sistema di voto in Associazione.
Ho seguito e approfondito la questione relativa alla tipologia contrattuale cui ricondurre il rapporto tra mandante e agenzia di recupero, su cui poi abbiamo chiesto un parere all’illustre Prof. Guido Alpa.  In  modo costante mi sono poi occupata delle relazioni istituzionali, condividendo con i rappresentanti politici e istituzionali i programmi e le attività svolte dalla Associazione, ma anche seguendo tutte le evoluzioni normative che potessero impattare sul settore.  Così con l’emendamento al Decreto fiscale dello scorso anno, che imponeva l’obbligo di iscrizione all’albo dei riscossori per potere operare con gli Enti locali, norma eliminata dalla successiva Legge di bilancio; come nel seguire l’iter della proposta di legge presentata dall’On. Marco Di Maio sulla disciplina del settore del recupero crediti.
Allo stesso modo, sono quotidianamente coinvolta sulle tematiche di precipuo interesse del FORUM, dal call recording alla certificazione delle buone prassi, così come nelle iniziative che la Fondazione ha realizzato, a partire dai workshop organizzati per divulgare il Codice di condotta.
Se posso permettermi di guardare al futuro, invece, nel breve periodo abbiamo in programma di intensificare tutti i servizi di e-learning offerti da UNIREC ai suoi associati e di investire sulla comunicazione delle attività portate avanti dal Forum Unirec – Consumatori. Non da ultimo, intendiamo essere sempre più partecipi nelle attività svolte da FENCA, la Federazione Europea delle Associazioni Nazionali del Comparto.
Quale futuro attende l’Associazione di categoria?
L’intensa attività di UNIREC e delle aziende associate testimonia oggi il forte commitment dell’Associazione per la crescita e maturazione del settore del recupero crediti in Italia, un impegno basato sul contributo trasversale e continuativo di tutti i suoi membri. Nel futuro di UNIREC scorgo l’intensificarsi del rapporto di collaborazione tra l’Associazione e i principali player del settore e l’affermazione di una maggiore consapevolezza collettiva del settore e delle attività da noi portate avanti.
 

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