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UNIREC: L’impatto sulle società di gestione del credito: i numeri della crisi

Il vicepresidente di UNIREC – Unione Imprese a Tutela del Credito -, Carlo Giordano, e il segretario generale Michela De Marchi hanno presentato un’analisi che fotografa a tinte piuttosto fosche il presente delle imprese del settore e ne immagina il prossimo futuro.

I numeri della crisi, con il dato dello scorso marzo confrontato allo stesso mese del 2019, parlano di un aumento del 25% delle pratiche affidate alle aziende associate, ma di una contemporanea caduta del recuperato, pari al 24,59%. Il conto si fa ancora più sconfortante guardando agli importi: -8,42% l’affidato, -26,40% il totale recuperato.
Desolante il panorama delle performance nei macro-settori operativi. Per quanto riguarda le banche si va, come numero di pratiche recuperate, dal -23,9% pre-DT al -90,16% delle sofferenze (in importi -31,81 e -93,21%). Per il credito al consumo il deficit viaggia tra -17,70% (pre-DT) e -64,32% (sofferenze) quanto a pratiche recuperate, -29,96% e -56% in tema d’importi. Telco e Utility raccontano di pratiche a -30,2% e valori a -47,3%.
Ipotizzando che le condizioni fin qui osservate perdurino fino a fine anno, il margine operativo lordo medio, per le imprese del settore, a dicembre potrebbe assestarsi su un catastrofico -10%. Con prevedibili conseguenze sulla sopravvivenza di molte organizzazioni e sull’occupazione (a oggi il 70% delle imprese del settore sono ricorse agli ammortizzatori sociali).

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