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Banche, la Bce ammorbidisce le regole su coperture Npl

La Banca Centrale Europea, in linea con le indicazioni della Commissione Ue, modifica le aspettative di supervisione sui nuovi crediti deteriorati concedendo più tempo alle banche
La Bce ha deciso di seguire le indicazioni fornite dalla Commissione europea in materia di Npl e applicare regole più morbide per le banche. La novità è stata annunciata nelle scorse settimane e prevede che in merito alle coperture sui crediti deteriorati venga applicato il Primo Pilastro (Pillar 1) e non più quello dell’Addendum. I requisiti stabiliti dal Pillar 1 prevedono per gli istituti bancari una copertura al 100% dopo 3, 7 e 9 anni a seconda dei casi, invece di 2 o 7 a seconda dei casi.
Il Pillar 1 verrà applicato sui nuovi crediti concessi dal 26 aprile scorso che diventano deteriorati, mentre l’Addendum si applica sui crediti in bonis fatti in passato ma che diventano deteriorati dal 31 marzo 2018. Lo stock dei crediti deteriorati in essere al 31 marzo 2018 non ha modifiche di normativa.
Positivo il giudizio di Roberto Gualtieri, Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo e relatore del regolamento sugli Npl approvato lo scorso gennaio, in merito al nuovo intervento della Bce. “Si tratta di una decisione che permette di eliminare gli elementi di incertezza che ancora permanevano per quanto riguarda gli accantonamenti prudenziali per i nuovi crediti deteriorati” ha dichiarato Gualtieri “e che al contempo riconosce il primato delle scelte dei co-legislatori. È una vittoria del Parlamento europeo e delle procedure democratiche di co-decisione, e anche della capacità che ha avuto in questo caso l’Italia di fare sistema, il che ha consentito all’Ue di dotarsi di norme ambiziose ma equilibrate sugli Npl, evitando regole troppo rigide come quelle originariamente varate dalla vigilanza europea, che avrebbero avuto un impatto negativo sull’economia reale e sulla concessione del credito alle famiglie e alle imprese”.
Secondo gli ultimi dati forniti dalla Bce, lo stock di Npl in seno alle banche dell’Ue è stato dimezzato, passando dai 1000 miliardi del 2014 ai 587 miliardi del primo trimestre del 2019. Tuttavia, per Francoforte servono ulteriori sforzi. In una nota, la Banca Centrale Europea ha sottolineato che “nonostante i recenti progressi, si considera di massima importanza un’ulteriore riduzione degli Npl, per risolvere il problema in tempi rapidi e finché le condizioni economiche sono ancora favorevoli”.

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